M5S, Grillo: "Mi sono rotto, potrei lasciare il M5S"
Tempi cupi per il grande capo Beppe Grillo. I suoi discepoli si ribellano. Il Movimento si spacca. Lui lancia le sue fatwe, che vengono però respinte. Adele Gambaro, la senatrice dissidente che gli ha dato la colpa delle sconfitte alle amministrative, per ora tiene botta: non la cacciano. E lei rilancia: "Pubbliche scuse. E se mi minaccia lo denuncio". In molti, nel M5S, ora nutrono dubbi sulla linea del capo, sui suoi attacchi, sugli insulti. La fronda pentastellata sarebbe di 30-40 parlamentari, pronti ad abbandonare il dittatore Beppe. La scatola di tonno, insomma, non è il Parlamento, ma il Movimento, che a pochi mesi dalle elezioni viene aperto, scardinato e smontato proprio dai suoi eletti. La telefonata - Il guitto ligure sa che la situazione gli sta sfuggendo di mano. E' triste, scoraggiato. E si sfoga. Secondo quanto riportato da Repubblica, in una telefonata al quartier generale M5S di Roma, avrebbe detto: "Ragazzi, mi sono rotto. Mi viene voglia di mollare. Alcuni erano niente: sono entrati in Parlamento e ora mi attaccano". A Grillo non basta la fedeltà dei capataz che a disseminato in Parlamento, Vito Crimi su tutti. Il suo è uno sfogo amaro: "E' una cosa incredibile - prosegue -. Ci vorrebbe un po' di riconoscenza, invece il Movimento è diventato una polveriera", ammette. E' talmente amareggiato, riferiscono alcuni suoi parlamentari, che avrebbe anche minacciato di ritirare il nome e il simbolo del Movimento. E che Grillo, ora, tentenni, in qualche modo lo dimostra anche il suo ultimo post sul blog, in cui chiede agli italiani: "Fate sentire la vostra voce". Dopo le consuete previsioni catastrofiste sul crollo del Belpaese, ecco l'appello: "L'Italia potrà cambiare solo grazie a voi, alla vostra partecipazione, al vostro sdegno. Non perdete la capacità di incazzarvi, non dovete. Fate sentire la vostra voce a chi ha distrutto il Paese, ai ladri, ai corruttori, ai politici prescritti, ai mafiosi. Io - aggiunge - ho una voce sola, ora roca, dopo centinaia di comizi". Un modo per dire che lui, da solo, non basta più. Grillo, inoltre, avrebbe parlato con i suoi parlamentari del caso-Gambaro: "Ha detto che devo chiederle scusa? Ah, vabbè, lasciamo peredere". Poi sul futuro del Movimento: "Può anche perdere venti parlamentari, ma io voglio fare chiarezza. Perché non si può stare così, nel Movimento 5 Stelle". Un salto tra i canguri - Già, così non si può stare. E infatti il primo ad andarsene potrebbe essere proprio lui, il capo. Nulla di definitivo, nel caso in cui partisse: tornerà, c'è da scommetterci. Ma deve schiarirsi le idee. Così, secondo il Corriere della Sera, è pronto a volare in Australia per dedicarsi alla sua vecchia passone: il palco. Secondo il quotidiano di via Solferino il comico sarebbe in partenza per un tour in Australia, dove vive uno dei suoi cinque figli. Beppe, però, smentisce su twitter: "La notizia secondo la quale sarei in partenza per un nuovo tour è falsa. Non andrò in Australia, però manderemo i politici ad Hammamet". Lo scontro - Se Beppe si rifuggiase tra i canguri, lascerebbe dietro di sè lascia un bel mucchio di macerie. Nella sua creatura, che avrebbe dovuto rivoluzionare la politica ma che si è subito liquefatta come un ghiacciolo al sole, la spaccatura è profonda, forse insanabile. Nella riunione di mercoledì sera a Palazzo Madama sono emerse tutte le divergenze, tra chi non vuole voltare le spalle alla strappista Gambaro e chi, invece, è fedele all'ortodossia di Beppe. Le due anime, però, ora faticano a confrontarsi.