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I grillini tifano per le multe:fanno saltare lo sconto del 20%

Il M5S boccia in commissione Trasporti la proposta di legge

Brunella Bolloli
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Non si vogliono fare chiamare parlamentari, ma solo «cittadini», perché sono dalla parte della gente comune, di «chi tira la carretta e non arriva a fine mese». Si sono presentati in campagna elettorale come gli anti-casta per eccellenza, quelli che capiscono i problemi degli italiani e non hanno tesoretti in cassaforte. Anzi, non hanno proprio la cassaforte. Eppure, poi, di fronte alla più banale delle scelte che fanno comodo ai cittadini, quelli veri, la favola del Movimento Cinquestelle che è dalla parte dei più deboli non regge più. Perché le multe si pagano per intero, ecco l'ultima trovata dei grillini. Semaforo rosso a chi prova a ridurre le sanzioni e cerca soluzioni alla crisi.  La notizia è che in commissione Trasporti della Camera, ieri, era all'esame una proposta di legge ad hoc firmata da esponenti sia del Pd che del Pdl in cui si auspicava un taglio del 20 per cento delle multe stradali in caso di pagamento veloce, vale a dire entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale. Per agevolare il pagamento, il ddl prevede anche la possibilità di saldare tramite Bancomat o carta di credito. In sintesi: l'automobilista multato se la cava con un ribasso del 20% se si affretta a versare il tributo. Altrimenti, come avviene tuttora, rischia di sborsare la somma per intero se non addirittura di trovarsi una maggiorazione con il passare dei mesi. E i grillini che fanno? Dicono no. «Niente sconti generalizzati». In pratica, multe salate per tutti, neanche fossimo Tafazzi.   E dire che l'idea del Pd Michele Meta, presidente della commissione Trasporti, era stata sottoscritta da numerosi deputati del Pdl e perfino da uno di Sel, Stefano Quaranta. Il grillino Ivan Catalano, invece, ha alzato il ditino e ha sparato la sua: «Il M5S è in disaccordo con la riduzione indiscriminata dell'importo delle sanzioni». Anche il governo, per la verità, ha espresso qualche dubbio in merito al reperimento delle risorse. Il sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda ha infatti annunciato che è necessario «acquisire le valutazioni dei ministeri dell'Interno, della Giustizia e dell'Economia». E per la prima volta, strano a dirsi, esecutivo e M5S si trovano d'accordo (sui soldi) contro i partiti che sostengono il governo Letta. Meta ha ribadito quale è la ratio del provvedimento: «Affiancare all'inasprimento delle sanzioni operato negli ultimi anni, un incentivo a comportamenti virtuosi, come, appunto, il pagamento della multa in tempi rapidi». Perché, aggiungono i firmatari del Pdl, «l'effetto dissuasivo di una sanzione deriva prima che dalla sua entità dalla sua certezza».    Il deputato «cittadino» Catalano, invece, non ci sta. Secondo il M5S, alla fine, sarebbero solo i più abbienti a potere sborsare subito, non i poveracci. Ma la domanda è: non è meglio per tutti godere di una riduzione sull'importo dovuto? Per Meta la risposta è sì. «Meno 20% sulle multe significa risparmi per le famiglie, introiti certi per i Comuni. Chi si oppone non sa fare i conti», ha twittato. Ma i grillini rimangono della loro opinione e, del resto, basta andarsi a rivedere i post sul sito M5S in cui già mesi fa si proponevano le multe in base al reddito, come per l'Imu. «È ingiusto che un operaio che campa con mille euro al mese debba pagare per una multa 100 euro (1/10 del suo stipendio), esattamente lo stesso importo che spetterebbe pagare a un dirigente che guadagna 5mila euro al mese!», scriveva un militante. «Bisogna creare una lista di infrazioni e stabilire, a seconda della gravità o meno di esse, la percentuale di reddito che dovrà esser utilizzata per il pagamento della multa».  Forse, però, qualcuno dovrebbe spiegargli che il codice della strada è uguale per tutti e non cambia a seconda del conto in banca. di Brunella Bolloli

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