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M5S alla resa dei conti: in 40 vogliono lasciare

Beppe Grillo

Ignazio Stagno
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Il Movimento Cinque Stelle è alla resa dei conti. Dopo il flop alle amministrative e la bagarre scoppiata per le parole della senatrice Adele Gambaro che ha puntato il dito contro il leader definendolo "il problema del Movimento Cinque Stelle", ora inizia la stagione dei lunghi coltelli. I dissidenti riprendono vigore e sono pronti a mollare Grillo. La pattuglia che guarda già al gruppo misto è di circa 40 grillini tra Camera e Senato . Tutti parlano di tutto e la comunicazione è fuori controllo. Non riusciamo più a controllarli - Anche i "badanti" come Claudio Messora devono ammettere la sconfitta: "Facciamo una grande fatica per veicolare i nostri discorsi ai contenuti e questi episodi spazzano via tutto il lavoro di giorni in un attimo - sbotta Claudio Messora, responsabile dello staff Cinque Stelle al Senato -. La diretta streaming per l'elezione del capogruppo è stata un successo, ma non se ne parlerà. Se ognuno dice quello che pensa senza seguire una logica di gruppo finiamo solo per essere autolesionisti". Sul caso Gambaro Messora è deciso: "Se gli stessi toni e le stesse battaglie che hanno portato 163 parlamentari nelle istituzioni ora infastidiscono, bisogna chiedersi per quale motivo continuare a stare nel Movimento". 40 pronti a tradire - Insomma lui vota per l'espulsione immediata. Ma a rischiare non è solo la Gambaro. La truppa è vasta. All'orizzonte ci sono dei gruppi autonomi che possono spaccare definitivamente il movimento. La Gambaro qualche mese fa quando era in corsa per le parlamentarie affermava: "Penso a un parlamentare che nel caso non fosse più in sintonia con il M5S, grazie al quale è stato eletto, la sua base, i suoi principi, semplicemente si debba dimettere". Tutto questo sei mesi fa. Ora la storia è cambiata. Intanto Stefano Rodotà sta alla finestra e aspetta che si muova qualcosa. Quaranta dissidenti su 163 sono una fetta importante. Quasi un partito. Una truppa forte che può cambiare gli scenari. Non solo quelli del movimento ma anche quelli della maggioranza. Grillo ora è semre più solo. (I.S)

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