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Il Cavaliere tradito dal mattone:maxi-rosso da 50 milioni di euro

Berlusconi triste: visto da Benny

Imu e svalutazione del mercato pesano sui conti del 2013

Andrea Tempestini
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Proprio quel mattone che fu alle origine delle sue fortune ha fatto trascorrere un anno orribile a Silvio Berlusconi e alle aziende immobiliari del suo gruppo. Fra il raddoppio della tassazione dovuta all'Imu (che inciderà con lo stesso peso nel 2013, visto che nessuna proprietà ne sarebbe esente) e la caduta verticale dei valori di mercato, il mattone ha sottratto al Cavaliere e al suo gruppo l'anno scorso più di una cinquantina di milioni di euro. L'entità del “buco” sta emergendo in questi giorni man mano che vengono depositati ai registri delle Camere di commercio i bilanci delle immobiliari controllate direttamente o indirettamente attraverso Fininvest. Con una sola eccezione hanno chiuso tutte in rosso, a fronte di utili spesso consistenti raccolti fino all'anno precedente. La perdita operativa più consistente viene da Fininvest sviluppi immobiliari, società che fra l'altro ha la proprietà di villa Gernetto: nel 2012 il rosso è ammontato a 14 milioni e 575 mila euro. Ma anche l'Idra immobiliare non se la passa benissimo: la società che ha la proprietà delle tre ville più famose di Berlusconi (quelle di Arcore, dove vive, quella di Macherio dove viveva l'ex moglie Veronica e villa Certosa a Punta Lada in Sardegna), ha chiuso l'ultimo bilancio con una perdita operativa di 2 milioni e 92 mila euro. Il rosso domina i conti poi della holding di controllo delle immobiliari personali, la Dolcedrago spa, come di altre società meno note come l'Alderamin, la Dalius o l'Edilizia Alta Italia. Ci sono stati lavori di ristrutturazione, che nelle case di Berlusconi sono costanti e che nel caso di villa Gernetto e della contigua villa Boffalora hanno avuto costi milionari. Ma l'anno no del mattone berlusconiano emerge assai più dagli affari sfumati, dalle minusvalenze di alcune operazioni e in qualche caso anche dalla svalutazione in bilancio dell'immobile posseduto.  Dubai - Per anni ad esempio Berlusconi aveva inseguito una buona occasione immobiliare in Dubai, dove aveva costituito per l'occasione la Sweet Dragon Limited (traduzione della sua italianissima e storica Dolcedrago). Nel 2011 l'affare era stato adocchiato, e in bilancio della controllante la compravendita era stata data per fatta. Invece è saltato tutto, e laconicamente oggi viene scritto: «Vi comunico che l'opportunità di effettuare un investimento immobiliare all'estero tramite Sweet Dragon limited, a causa della crisi economica mondiale che ha colpito in particolar modo il settore immobiliare, non è stata realizzata». Il finanziamento ricevuto per quell'acquisto è stato «parzialmente» rimborsato dalla società del Dubai, e nell'occasione è arrivata una delle poche buone notizie (che c'entrano poco con il mattone): nell'operazione sfumata grazie all'indebolimento dell'euro sono saltati fuori 540.190 euro di utili sui cambi.  New York - Peggio è andata con un'altra società, la Alderamin controllata da Fininvest gestione servizi, che era stata acquistata (con la sua controllata Usa Bellatrix 2000 Inc) per comprare una porzione immobiliare all'interno del prestigioso condominio «Cipriani residence» a Wall Street, New York. Anche qui per l'acquisto era arrivato un finanziamento da Fininvest. Il 27 novembre 2012 quel residence a Wall Street è stato venduto, registrando una minusvalenza di 302.571 euro perché anche lì i prezzi sono decisamente caduti. Siccome la società ha dovuto pagare altre spese oltre a quella perdita ne è stata registrata un'altra, di 189.150 euro, per la svalutazione del credito vantato con quel finanziamento, che è stato restituito solo in parte. Un piccolo disastro. Altro piccolo gioiellino che non ha dato i frutti sperati era un investimento in una villetta da 140 mq a Forte dei Marmi, in Versilia, realizzato da un'altra società immobiliare del gruppo Berlusconi: la Dalius. Si è provato a metterla in vendita, ma nulla da fare. Così è stata svalutata di 365 mila euro, passando da 1,2 milioni di costo al carico attuale di 849.780 euro: chissà se a questo prezzo troverà un estimatore.  Alta Italia - i guai è invece abituata da anni un'altra controllata del gruppo: Edilizia Alta Italia, società che nella notte dei tempi aveva comprato terreni per realizzare un villaggio vacanze sulla costa Turchese. Siccome negli anni le leggi sulla edificabilità sulle coste della Sardegna sono cambiate più volte, il progetto è sempre stato cambiato. Così sui terreni si era insediato con le sue pecore un pastore, Paolo Murgia, che per anni ha fatto cause a Berlusconi vincendone pure alcune per avere l'usucapione di quei terreni che non mollava di fronte a qualsiasi tipo di offerta. Morto un anno e mezzo fa quel pastore si scopre che non pochi l'hanno emulato, tentando lo stesso colpaccio. Oggi sono in piedi quattro cause fra Edilizia Alta Italia e i pastori, e la situazione resta critica anche se sono stati fatti investimenti importanti (468 mila euro nel 2012, altri 250 mila stanziati quest'anno), per recintare quei terreni a prova di gregge. Almeno dal fisco è arrivata una buona notizia: visto che classificare «terreni edificabili» quegli appezzamenti dopo 20 anni che non si riesce a costruirci nemmeno un capanno degli attrezzi, sembrava grottesco, i terreni sono stati declassati. Così l'Imu sborsata nel 2012- forse unico caso in Italia- è stata assai più leggera dell'Ici che si pagava prima: 8.104 euro contro i 25.204 euro sborsati nel 2011…

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