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Santanché: Berlusconi presenterà il nuovo Pdlecco come cambia il partito

La deputata annuncia che nei prossimi giorni il Cav illustrerà il progetto preparato da lei, Verdini e Capezzone

Lucia Esposito
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Il piano era precedente alla sconfitta elettorale, esisteva già nella testa di Berlusconi ed è stato messo nero su bianco da Denis Verdini, Daniele Capezzone e Daniela Santanchè.  E' un piano per cambiare il Pdl partento, ripartendo da Forza Italia. L'idea è quella di "alleggerire il partito" pensando a un suo maggiore radicamento sul territorio. A Radio Città Futura Daniela Santanché ha detto che questo progetto sarà presto reso pubblico in quanto Berlusconi lo illustrerà nei prossimi giorni. La deputata sottolinea che aver chiuso "la sede di via dell'Umiltà per aprire in piazza San Lorenzo in Lucina" è già  una "novità significativa".   "Il Popolo delle Libertà - rileva - nasceva con degli alleati che oggi non ci sono più e forse non è mai entrato nel cuore della gente". Altra ragione che milita a favore della necessità di un restyling organizzativo del partito, spiega, è la decisione del Consiglio dei ministri di abolire il finanziamento pubblico ai partiti.  Dopo la sonora sconfitta elettorale all'interno del Pdl si è aperto un vero e prorpio confronto tra alcuni fedelissimi del Cav che sostengono che la batosta arriva ogni volta che il Cavaliere non scende in campo e chi, pochi per la verità, denunciano la mancanza di una classe dirigente adeguata. In mattinata è intervenuta Michaela Biancofiore che ha parlato dell'opportunità di avviare all'interno del partito un processo di rottamazione.  "Va cambiato tuttto" - Favorevole a un cambiamento del partito Giancarlo Galan che, in un'intervista a La Stampa spiega: “Già alle politiche -spiega Galan - abbiamo nascosto la nostra   crisi dietro la performance eccezionale di Berlusconi.Ci siamo illusi   di essere al 24 per cento, in salita, in vantaggio sulla sinistra. Se   invece avessimo avuto il coraggio di guardare un pò di segnali,   avremmo capito. A fine anno eravamo all'11 per cento col Pdl guidato  da quelli che volevano che Berlusconi facesse un passo indietro. Se   non fosse sceso in campo lui a fare la rimonta, stavamo messi così.   "E' ora di cambiare, da molto tempo a questa parte. Ma lo   abbiamo sempre voluto nascondere. Nel partito va cambiato tutto, va   avviata una discussione che andava avviata dopo le Regionali 2010.   Dovremmo tornare allo spirito del '94, che poi deve diventare quello   del 2013. Sono convinto che se ci fossimo presentati col simbolo di   Forza Italia alle politiche avremmo preso quei voti che ci separano   dalla sinistra e avremmo vinto”, conclude Galan

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