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Letta e Berlusconi: si va avantiMa a sinistra c'è chi frenaE rispunta il partito delle tasse

Enrico e Silvio determinati ad andare avanti ma Epifani: Berlusconi non è azionista di maggioranza del governo

Lucia Esposito
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Enrico Letta è ovviamente soddisfatto per il trionfo del Pd ma in tempi di larghe intese anche l'esultanza va misurata perché per mantenere la stabilità del governo bisogna aprire un occhio sul principale alleato, il Pdl, in cui il risultato poco soddisfacente aprirà sicuramente delle considerazioni sul futuro del partito. Il premier, subito dopo il risultato, ha precisato che il voto sulle amministrative va visto "nel suo complesso", in questa ottica l'esito è "un risultato che rafforza lo schema del governo di larghe intese" e "mi spinge, ci spinge a lavorare di più. C'è molto da lavorare, ma ci sono condizioni per raggiungere i risultati sperati", dice il premier.  Secondo voi, quanto durerà il governo Letta?  Vota il sondaggio su Liberoquotidiano.it Pd rinvigorito - E anche Silvio Belrusconi pur essendo molto irritato per la sconfitto, confermerà la dfiducia al governo anche perché, al momento, non ci sono altre strade. Ma se Silvio ed Enrico sono pronti a continuare sulla strada delle larghe intese, l'alleanza viene minata da sinsitra. Basti pensare alle esternazioni del segretario Pd Guglielmo Epifani che, analizzando l'effetto del voto amministrativo sul governo dice: "E'  complicato prevedere gli effetti del voto sul governo, ma certo il   risultato di oggi dà una spinta in più alle posizioni e al ruolo   che ha il Pd nel Paese". E a chi gli chiede se il Cavaliere, come  paventa Matteo Renzi, sia azionista di maggioranza nel governo,  Epifani ribatte: "Con certi giudizi, oggi ci andrei un pò cauto". Oggi, martedì 11 giugno è previsto un vertice di maggioranza per fare il punto sull'agenda economica. Il vertice di maggioranza -  Molti i nodi da sciogliere per Letta, Alfano e Franceschini. Primo tra tutti l'Iva per cui dal primo di luglio è previsto l'aumento di un punto, poi c'è il pacchetto laovoro (probabilmente le prime misure arriveranno la settimana prossima). Certo è che Letta si presenta all'appuntamento rinvigorito dal risultato elettorale e probabilmente si può concedere qualcosa in più anche a rischio di alterare i delicati equilibri che ha cercato di conservare in queste ultime settimane. Epifani gli ha certamente aperto la strada in questa direzione:  "È necessario abolire l'Imu sulla prima casa solo per chi non ce la fa" e "rimandare l'aumento Iva o selezionarlo solo su alcuni prodotti. La priorità ora sono i giovani e il lavoro", ha spiegato parlando al tgLa7. Un'affermazione in netto contrasto con le richieste del Pdl che vanno verso la totale abolizione dell'Imu sulla prima casa e per un blocco immediato dell'IVa. Sul tavolo di oggi ci sono temi scottanti: l'Imu, l'Iva, il pacchetto lavoro. I soldi non ci sono, la coperta è corta. Bisogna quindi fare delle scelte che per forza di cosa scontenteranno qualcuno.       

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