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Renzi punge ancora Letta:"Malato di commissionite"

Matteo Legnani
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Appena ieri, aveva dato "il cinque" al premier Enrico Letta fuori da Palazzo Vecchio, assicurando che "Non ci sono due galli nel pollaio" del Pd e che darà "la massima collaborazione" al governo. Oggi, però, il sindaco di Firenze Matteo Renzi è salito sul palco de La Repubblica delle idee a Firenze e ha ripreso a punzecchiare l'amico Letta e il suo governo.  "Vedo il rischio di 'commissionite'" ha detto il Rottamatore, a proposito della nomina dei 35 saggi che dovranno dare suggerimenti al governo sulle riforme costituzionali. Renzi che appena qualche settimana fa aveva messo in guardia l'esecutivo dal "vivacchiare", si è chiesto: "Se i partiti hanno capito la lezione di febbraio che bisogno c'e' di rinviare di 18 mesi il dibattito di merito?". E ancora: "Perchè attendere tanto tempo, darsi una scadenza tanto lontana" a fronte delle urgenze che ha questo Paese? Un immobilismo che Renzi imputa a un eccesso di componente democristiana all'interno dell'esecutivo. Altra frecciata Letta, che proprio nella vecchia Dc mosse i suoi primi passi in politica? Il Rottamatore è poi tornato a parlare di congresso del Partito democratico, sollecitando il segretario Guglielmo Epifani a fissare una data: "Caro Epifani, tu devi fissare la data del congresso. Bisogna avere un congresso fissato". Poi avverte il resto del partito: "Prima, questa volta, si facciano le regole. Prima vedo le regole, poi decido se partecipare o meno".

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