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Crimi e la pace con Giarrusso: "Pensavo mi aspettassero" Ma peggiora le cose..

Vito Crimi e Mario Giarrusso

Il senatore siciliano Mario Giarrusso si autosospende dal gruppo M5S del Senato per il ritardo del cittadino Crimi ma lui chiosa: "Sono il capogruppo ho tante cose da fare"

Marta Macchi
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Crick crack, qualcosa nel Movimento Cinque Stelle inizia a scricchiolare e questa volta Grillo non c'entra niente, almeno apparentemente. Il senatore siciliano Mario Giarrusso si è autosospeso dal gruppo M5S del Senato. Tutta colpa della bagarre tra prime donne che spacca in due i buoni propositi grillini: mai apparire davanti alle telecamere, figuriamoci discutere e dare spettacolo. Secondo le indiscrezioni alla base del gesto ci sarebbe la votazione della discordia e il ritardo (voluto?) del capogruppo al Senato, Vito Crimi. La superstar pentastellata si giustifica: "Mi sono perso e poi sono capogruppo ho tante cose da fare" ma Giarrusso s'infuria lo stesso insomma, mica è il caso di montarsi la testa. E dire che ormai, persino Gianrusso, dovrebbe conoscere i precedenti del buon "cittadino Vito" - gaffeur professionista - che tra sonnelini in aula, dichiarazioni subito "smentite" e figuracce dalle dimensioni storiche non riesce proprio a mantenere il savoir-faire d'ordinanza.    Crimi arriva in ritardo e non vota, poi si scusa: "Mi dispiace per Mario.." Guarda il video su LiberoTv Le scuse - E come dargli torto, d'altronde "ha mille impegni". Impegni che lo portano a presentarsi dal collega Giarruso a riunione conclusa quando il presidente della giunta è ormai già stato eletto (incontro importante soprattutto per i grillini che vogliono dichiarare ineleggibile Silvio Berlusconi). Non l'avesse mai fatto... Giarrusso esce furioso dal palazzo del potere e intercettato dai cronisti, che chiedevano informazioni, allarga le braccia sconfortato e chiosa: "Chiedetelo a Vito Crimi". Il povero Crimi, ignaro di ciò che il suo ritardo ha scatenato, lo vede per strada e gli va incontro sorridente allargando le braccia per stringerlo in un abbraccio. Il grande gelo: come una donna ferita Giarrusso non lo degna neanche di uno sguardo e prosegue, faccia a terra, per il suo cammino. A Crimi ovviamente spetta la straziante routine delle scuse. Fa il disinvolto, accenna un sorriso alla telecamera, ogni tanto abbassa lo sguardo e scuote ossessivamente la testa ma si vede che sà di averla combinata grossa: "Faccio il capogruppo e come capogruppo ho mille impegni. Per fortuna si fa la rotazione così dal 16 giugno posso svolgere anche tutte le altre attività".Poi le scuse sbrigative, perché alla fine mica è colpa sua: "Mi dispiace per Mario.. poi dovevo trovare il luogo è la prima volta che venivo per questo c'è stato il ritardo". Il capogruppo si aspettava un po' più di cortesia: "Pensavo si attendesse che ci fossero tutti i componenti, come si fa in altri posti". E' chiaro, Crimi voleva fare un ingresso ad effetto ma vaglielo a spiegare adesso al dimissionario Giarrusso...

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