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Commissioni di garanzia: Fico (M5s) eletto alla la Vigilanza Rai, Stucchi (Lega) al Copasir

Il voto dopo l'accordo raggiunto ieri da Pd e Pdl. Il progetto di Grillo di un repulisti generale di Viale Mazzini prende corpo, ma il vero capolavoro è del Cav...

Sebastiano Solano
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Il grillino Roberto Fico è stato eletto alla Vigilanza Rai, mentre Giacomo Stucchi della Lega Nord presiederà il Copasir, l'organo che vigila sui servizi segreti. Alla fine, dunque, l'accordo raggiunto mercoledì da Pd e Pdl ha retto, nonostante le proteste di Sel, che inisteva con Claudio Fava al Copasir, e di Beppe Grillo che avrebbe voluto impadronirsi di entrambe le commissioni. A Sinistra Ecologia e Libertà è andata invece la presidenza della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari, con Dario Stefàno.  Le pretese di Grillo - Quello di Grillo, ovviamente, era un modo per alzare il prezzo: il suo vero obiettivo, ora raggiunto, era ottenere la Vigilianza Rai. Per quale motivo? Semplice: rivoltare la Rai come un calzino, fare piazza pulita di tutti quei giornalisti che osano criticare il M5s (ossia l'intera classe giornalistica, in pratica) con chissà quali conseguenze, viste le premesse. Il senatore Alberto Airola ha infatti, già annunciato il repulisti: "Basta con Porta a Porta e Ballarò, sono programmi vecchi stantii. Bisognerebbe uscire dalle gabbie per provare a fare qualcosa di nuovo". Lo stesso Beppe Grillo, meno di una settimana fa ha aizzato la folla scagliandosi contro i giornalisti pennivendoli, ossia quelli che osano criticarlo: "Un giorno faremo i conti con Floris e Gabanelli", ha dichiarato durante un comizio. E ancora: "Siamo ghandiani, ma gli faremo un c..o così". E che dire del sondaggio sul giornalista più fazioso, sul talk-show più di parte e sulla Rete più schierata? Ora, con l'elezione del grillino Fico alla presidenza della Vigilanza Rai, il progetto d'epurazione di Grillo sta prendendo corpo.  Il capolavoro del Cav - Andando a leggere i nomi dei componenti, però, quello delle nomine alla Commissione di Vigilanza è un capolavoro di Silvio Berlusconi. A rappresntare il Pdl, infatti, ci saranno tutti i falchi del partito, molti dei quali con una certo esperienza in campo teelvisivo. Ecco alcuni dei nomi: l'estensore sulla legge sul sistema radio-televisivo Maurizio Gasparri, l'ex-ministro delle Telecomunicazioni Paolo Romani, Renato Schifani, Maria Stella Gelmini, l'ex-direttore del Tg1 Augusto Minzolini e il portavoce ed ex-giornalista di Berlusconi Paolo Bonaiuti. Tutte, in qualche modo, personalità che si sono occupate d'informazione e di televisione. Berlusconi, insomma, cala gli assi del partito, non ha nessuna intenzione di farsi intimorire dai proclami e dall'onda d'urto di Grillo e del M5s, che promettono di rivoluzionare Viale Mazzini. Qualunque siano i suoi propositi, infatti, Grillo si schianterà col possente muro dei parlamentari del Pdl. Da una parte, cioè, l'inesperienza e i toni tanto incendiari quanto vacui del guru dei cinque stelle, dall'altra la competenza e la decisione degli esponenti del centrodestra. 

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