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Saggi in rivolta contro Letta:"Siamo troppi e non contiamo"

Oggi la Commissione varata dal premier salirà al Quirinale. Ma al suo interno serpeggia già la sfiducia. Ennesimo inutile carrozzone?

Matteo Legnani
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Oggi salirà al Quirinale, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma la commissione dei 35 saggi rischia già di perdere alcuni pezzi ancor prima di essersi messa al lavoro. La prima a "ribellarsi" a Letta è  Lorenza Carclassare, professoressa emerita di diritto costituzionale all'Università di Padova: "Forse ho sbagliato, alla fine, ad accettare, nelle mie perplessità, A questa aspirazione autoritaria io non ci sto e quindi la mia idea sarebbe di portare la mia voce dissidente, ma forse ho sbagliato perché questa voce dissidente non avrà alcuno spazio" dice la Carclassare a Radio Radicale. Che poi si dice contraria a "cambi alla forma di governo, perché non si possono scaricare sulla Costituzione le incapacità della classe politica". Altra voce critica è quella di Augusto Barbera, che in un'intervista al Quotidiano Nazionale ammette: "Noi non siamo ministri. Possiamo dunque permetterci di lavorare nell'ombra". In ogni caso, "fossimo rimasti 25 sarebbe stato meglio".

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