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Bossi non molla la presa:"Mi candido alla segreteria"

Il Senatur non si fa da parte e rilancia la sfida a Maroni. Intanto Tosi lo ferma: "Ci sono zero possibilità che torni a capo della Lega"

Sebastiano Solano
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Umberto Bossi non molla. Vuole riprendersi la poltrona da segretario in via Bellerio. Il Senatur questo pomeriggio lasciando l'assemblea dei deputati leghisti riuniti a Montecitorio ha detto ai cronisti: "Sono pronto a candidarmi alla Segreteria della Lega". Parole quelle di Bossi che portano alle stelle lo scontro con l'attuale segretario Roberto Maroni che in un'intervista con Gad Lerner e' stato definito da Bossi come "colui che sta distruggendo il partito". Bossi ne ha pure per la direttrice della 'Padania' che in una intervista ha detto che i soldi per il nuovo giornale del Senatur li avrebbe messi Silvio Berlusconi. ''Ma come si fa a dire una cosa del genere - sbotta Bossi - La denuncio''. A chi gli ha chiesto "cosa ha detto ai deputati leghisti, Bossi freddo ha risposto: ''Ho dato una occhiata e me ne sono andato. Sono ancora li'". Intanto nella bagarre in via Bellerio si butta anche Flavio Tosi che a La Zanzara su Radio 24 sul Senatur ha affermato: "Bossi è ancora una persona lucida? Non rispondo, non sta a me valutarlo. Anch'io potrei avere un tumore e non lo so". Poi sul ritorno di Bossi Tosi ha chiuso le porte: "Ci sono zero possibilità che Bossi si riprenda la Lega. Su di me ha detto non delle bugie ma delle corbellerie. Quelle a Maroni sono offese gratuite. In una situazione normale, quando c'era Bossi segretario, se qualcuno avesse detto al segretario federale quello che lui ha detto a Maroni sarebbe stato espulso. Però Maroni ha affetto per lui e non se la sente di espellerlo. È un fatto puramente affettivo". (I.S.)

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