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Enrico mette Renzi al suo posto"Sarebbe un ottimo segretario"

Matteo Legnani
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E meno male che Enrico Letta e Matteo Renzi, nelle ore che hanno preceduto l'incarico di governo all'ex vicesegretario del Pd, avevano siglato il "patto della schiacciatina". Un episodio che il sindaco di Firenze ex rottamatore racconta nel suo ultimo libro "Oltre la rottamazione", con l'incontro segreto tra i due in un albergo romano e l'impegno reciproco a non mettersi i bastoni tra le ruote. Meno male perchè, da quando Letta ha presentato la sua squadra a Palazzo Chigi, i due non hanno smesso di punzecchiarsi. Letta come premier in carica e ovvio candidato a un eventuale re-incarico se l'esecutivo di larghe intese dovesse andaregambe all'aria. E Renzi quale suo sfidante "naturale", ad ammonire l'altro che "il governo non deve vivacchiare". Una bomba ad orologeria, quella del sindaco fiorentino, che il Pd a guida Epifani sta cercando in ogni modo di disinnescare, in ultimo con la separazione tra le cariche di segretario e candidato premier. Con esiti però modesti. Tanto che oggi a Otto e mezzo su La7 da Lilli Gruber, il premier ha risposto a una domanda sul suo "avversario" dicendo che Renzi lo vedrebbe bene "come segretario". Chissà se Enrico intendeva segretario del pd o segretario suo in un Letta bis. Quel che è certa pare l'intenzione di togliersi di torno uno scomodo concorrente. Alla Gruber, Letta ha poi spiegato che "il governo può durare tutta la legislatura: quattro anni e dieci mesi. Perchè no?". Ma che comunque che lascerà l'incarico se le riforme non saranno approvate entro 18 mesi. "Diciotto mesi - dice Letta - è il limite rispetto al quale io ho preso un impegno con il Parlamento sulle riforme. Se non c'è il risultato definitivo ne trarrò le conseguenze".

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