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Bossi a Lerner: non mi ammazza nessuno

Lucia Esposito
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Umberto Bossi si è tolto tutti i sassolini dalle scarpe. "A me non mi ammazza nessuno, e stavolta mi hanno fatto davvero incazzare. Il capo della Lega resto io" ha detto il Senatùr a Repubblica. Peccato che sia andato a piangere proprio sulla spalla sbagliata, quella di Gad Lerner, che ha fatto dell'anti-leghismo una professioneò Nell'intervista Bossi difende la sua idea di Padania, dice che Maroni si è "rammollito sullo slogal 'Prima il Nord' quando era maturo il tempo di farci forza del diritto internazionale. Bossi, inoltre, difende le alleanze con Berlusconi e si dice pentito di non aver chiesto scusa, nel pieno dello scandalo Belisto". Leggendo l'intervista a Lerner nascono molte domande. La prima, immediata, è per quale motivo abbia concesso l'intervista proprio a Lerner, se ha  rimosso tutto il passato, se invece sia stato spinto dalla disperazione o se semplicemente non ha più a cuore gli interessi della Lega. Prababilmente per tutti questi motivi messi insieme. Resta però l'amaro in bocca nel vedere il padre del Carroccio affida il proprio sfogo prorpio ha sempre attaccato il partito.  Chissà se Bobo Maroni ha fatto queste stesse riflessioni quando alla stessa intervista ha replicato: "Bossi danneggia la Lega e contribuisce a rendere più difficile la vittoria ai ballottaggi".

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