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Napoli, De Magistris: tutte le poltrone a parenti, amici e compagni di scuole del sindaco arancione

Luigi De Magistris

Il fratello Claudio si occupa di Grandi eventi. A Piscopo e Gaeta, ex-compagni di scuola, sono appena stati affidati due importanti assessorati. E' c'è pure l'amico di famiglia...

Sebastiano Solano
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Quarta giunta in due anni. E' il record raggiunto da Luigi De Magistris, il sindaco di Napoli eletto con la promessa di una rivoluzione arancione, di cui è rimasta solamente la rabbia nera dei napoletani. Rifiuti, buche nelle strade, trasporti: quello di De Magistris è stato un fallimento su tutta la linea, almeno dal punto di vista dei cittadini partenopei. Perché dalla sua prospettiva, quella della sua famiglia politica e non, l'esperienza non è finora stata così male.  Compagni di scuola - Come rivela Il Giornale, nell'ennesimo rimpasto di giunta trovano posto, ad esempio, due cari compagni di scuola del sindaco De Magistris: Carmine Piscopo e Roberta Gaeta, neo-assessori nominati, rispettivamente, alle Politiche urbane e al Welfare. Persone di fiducia, conosciute ai tempi del Liceo, il Pansini del Vomero. C'è poi Omero Ambrogi, nominato presidente del consiglio d'amministrazione di Bagnolifutura, e che di De Magistris è amico di famiglia.  Tengo famiglia - A proposito di famiglia: ad aiutarlo nell'impresa di risolvere i problemi di Napoli c'è poi anche il fratello, Claudio, nominato tempo fa, tra mille polemiche, consulente per la realizzazione dei Grandi eventi. I due fratelli arancioni sono stati travolti dalle critiche rigurado la gestione del concerto di Bruce Springsteen, oltre a fare fronte comune contro il Soprintendente Giorgio Cozzolino, che recentemente ha emanato un decreto per limitare l'area di piazza del Plebiscito per i concerti.  Oltre al marketing, niente - L'ennesima mossa di marketing, quella del concertone del 'Boss', insieme alle regate di Coppa America, alla tappa del Giro d'Italia e alla cittadinanza ad Abu Mazen, con cui De Magistris spera di distrarre l'opinione pubblica dai veri problemi della città, tipo quello dei rifiuti, che pure aveva promesso di risolvere. Come dire, panem et circenses. 

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