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Elezione diretta del Capo dello StatoAlfano: "Con il Pd è possibile"

Angelino Alfano ed Enrico Letta

Nicoletta Orlandi Posti
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"Mai più capo dello Stato con le vecchie regole", aveva detto ieri il premier Enrico Letta. Oggi, a margine della sfilata del 2 giugno, Angelino Alfano torna alla carica: "I cittadini devono poter eleggere direttamente il presidente della Repubblica". Il segretario del Pdl riceve l'assist di Letta e rilancia: "Noi lo diciamo da tempo e siamo assolutamente d'accordo: questa è la strada giusta". "Se il capo dello Stato sarà eletto direttamente dal popolo - sottolilnea Alfano - i cittadini potranno partecipare a una grande gara democratica, come accade in Francia e in America". "Noi ci abbiamo provato l'anno scorso -ricorda il titolare del Viminale- purtroppo siamo riusciti solo al Senato ma non alla Camera. Adesso potremo riuscirci, perché anche da parte del Partito democratico si stanno aprendo dei significativi spiragli". "Questa scelta - puntualizza  Alfano- sarà un'ottima scelta e aumenterà anche l'affetto dei cittadini nei confronti delle istituzioni". La Bindi gela Letta: "Colpa del Pd" - Se Alfano ha apprezzato l'apertura di Letta ad una riforma in senso presidenzialista, nel Pd non tutti la pensano come lui. Anzi. Una big (o ex) come Rosy Bindi, per esempio, mette il dito nella piaga e ricorda quello che è successo ad aprile, con le imboscate a Franco Marini e Romano Prodi: "Mi spiace rispondere al presidente del consiglio, lo faccio dopo un giorno - spiega, amareggiata, da Bologna, dove la ex presidente democratica è intervenuta alla grande manifestazione per la Costituzione con, tra gli altri, Zagrebelsky, Rodotà e Saviano -. E' sbagliato dire che quello che è successo per l'elezione del presidente della Repubblica dipende dalla Costituzione. Dipende, invece, dalla politica e in particolare dal Partito democratico. I leader di allora hanno sbagliato tutto, la Costituzione non c'entra". In attesa del Congresso d'autunno, il clima nel Pd pare già surriscaldato.

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