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M5S, Grillo: "Faremo i conti con Gabanelli e Floris, gli faremo un c... così"

"L'informazione è collusa, abbiamo tutti contro ma non dimentico. Voglio diventare presidente della Vigilanza Rai. Rodotà? Non mi fido più"

Giulio Bucchi
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"Non ce l'ho con i giornalisti ma non dimentico niente. Un giorno gli faremo un culo così. Faremo i conti con i Floris e i Ballarò ma anche con il Rodotà e la Gabanelli, quelli che ci si sono rivoltati contro". Sì, Beppe Grillo ha una concezione decisamente personale del diritto di critica e lo dimostra una volta in più in un comizio elettorale a Mascaluccia, nel Catanese, prima tappa del suo tour siciliano. "Berlusconi è malato, è polvere" - Dopo aver passato settimane ad insultare prima Milena Gabanelli e Report, quindi Stefano Rodotà, colpevoli di aver fatto notare i punti oscuri del Movimento 5 Stelle, il comico/politico torna a coprire di insulti i media. Nel frullatore ci finisce anche La7, colpevole di "stare preconfenzionando un servizio ad hoc contro di me, anche contro di noi. Tornino tra la gente, parlino di cose concrete, dicano la verità. Non siamo noi a dovere andare in televisione. Comunque, abbiamo persone preparate che andranno in televisione". Del resto, prosegue, "gli altri non hanno nulla da dire. Guardate Berlusconi: è un uomo malato, è giallo, è polvere... basta parlare con lui". I mezzi di informazione, piuttosto, "dicano che mentre gli altri discutono di come gestire i soldi, noi abbiamo deciso di non gestirli, li abbiamo dati indietro. Siamo nati il 4 ottobre di tre anni fa e siamo i primi francescani d'Italia, prima del Papa. Siamo giovani e stiamo crescendo, non si possono paragonare le politiche con le elezioni amministrative".  "Ai giornalisti collusi faremo un c... così" - Il problema, però, ribadisce Grillo, è l'informazione. "E' collusa. E i nostri deputati questi pseudomezzi ce li hanno tutti addosso. I giornali, la stampa, dovranno rendere conto di quanto stanno facendo. E gli diciamo: Noi siamo gandhiani e vi facciamo un culo così". E' una parte dell'intervento di Beppe Grillo a Mascalucia (Catania), prima tappa del tour siciliano del comico genovese. "Ci hanno oscurato, ma adesso usciremo dal parlamento andremo per strada a informare noi la gente. Non ce l'ho con i giornalisti - aggiunge - ma un giorno faremo i conti con i Floris, i Ballarò e con quelli come questi e con questa Rai. Si sono messi davanti a casa mia e mi hanno dato la colpa anche del caso dell'uomo che ha tentato di darsi fuoco. Non staremo a guardare".  "Io a capo della vigilanza Rai" - La soluzione, sostiene il leader dei 5 Stelle, è mettere uno del Movimento a capo della Vigilanza Rai. Chi? Grillo, naturalmente. "Bersani non voleva governare con noi voleva i nostri voti per governare senza di noi - spiega -. Non ci hanno dato nessuna carica, nessuna presidenza di una commissione speciale. Né il Copasir, né la Vigilanza Rai. Voi pensate che la daranno a noi? Ci andrei io...". Perché "il M5S è stufo di prendere schiaffi e di essere, allo stesso tempo, preso per il culo dalla Rai. O ci verrà affidata la presidenza della Rai al più presto, sono già passati tre mesi dalle elezioni, o ne trarremo le conseguenze". Insomma, la lista dei conti che vuole fare Beppe si allunga ogni giorno di più.  "Di Rodotà non mi fido più" - E sarà senz'altro sottolineato con il pennarello rosso il nome di Stefano Rodotà, l'ex candidato al Quirinale scelto online dagli elettori del Movimento 5 Stelle e definito da Grillo sul suo blog "un ottuagenario miracolato dalla rete e sbrinato". "Io non ce l'ho con lui - puntualizza a modo suo - ma è lui che vuole fare una sinistra con i rossi, gli arancioni". A non andar giù a Grillo è stata la critica del costituzionalista al M5S che avrebbe fallito una volta "parlamentarizzato". "Se Rodotà mi avesse chiamato - aggiunge il comico - glielo avrei spiegato invece ha preferito dire tutto al Corriere della Sera". E, poi, non mi ha mai dato un consiglio. Perché non mi telefonava e non mi diceva Beppe, stai facendo una cazzata. Non mi fido più. Non mi fido di quelli che parlano attraverso i giornali". 

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