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Pd, la rivolta dei dipendenti"Licenziamenti? Andatevene voi"è rabbia contro i dirigenti

Con lo stop dei finanziamenti pubblici, in 196 rischiano il posto di lavoro: segretari, addetti stampa e impiegati per le pulizie

Ignazio Stagno
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In largo del Nazareno è caos. Dopo l'annuncio del premier Enrico Letta che prevede l'abolizone del finanziamento pubblico ai partiti, dentro la sede del Pd i dipendenti sono sul piede di guerra. A rischio ci sono 196 posti di lavoro e le casse sono vuote. Così durante un assemblea abbastanza movimentata chi lavora per il partito grida la sua rabbia e chiede aiuto ai parlamentari e soprattutto ai dirigenti che hanno stipendi faraonici. "Si può chiedere un contributo supplementare ai parlamentari. Della situazione deve farsi carico il gruppo dirigente e anche chi qui dentro guadagna bene. Non inferire su chi prende 1400, 1300 euro al mese", afferma un dipendente del partito. Insomma la situazione è tutt'altro che tranquilla. E nel mirino ora finisce anche lo stipendio di Chiara Geloni, direttore di Youdem, la tv del Pd, che guadagna 6000 euro al mese. I dirigenti sono irresponsabili - Arcangelo Simioli, rappresentante sindacale dei dipendenti democratici punta il dito contro la gestione degli ultimi anni: "Il partito deve prendere le sue responsabilità, deve rimodulare i piani di bilancio e le modalità di finanziamento. Dobbiamo riuscire ad avere qualche donanzione in più dalla base". Ma a preoccupare i dipendneti sono anche le poche tutele contrattuali. "Noi per legge non abbiamo diritto agli ammortizzatori sociali, stiamo cercando di capire come fare", spiega Gea Polidori un'altra sindacalista del Pd. Poi arriva l'accusa più dura: "Dovevate spendere di meno".  E a confermare le mani bucate del Pd ci sono i dati sui soldi spesi per gli stipendi. Per il personale la spesa si è passati di 3 milioni del 2008 ai 9,5 del 2011. Troppo per arrivare in pareggio nel 2013. Così il bilancio chiuderà in rosso. E Sposetti, ex tesoriere dei Ds sa già chi pagherà il buco di bilancio: "Sapete chi va a casa? Quelli che fanno le pulizie alle 5 del mattino, quelli che rispondono al telefono, quelli che scrivono i comunicati". I dirigenti invece resteranno con le tasche piene al loro posto. (I.S)

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