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Pd, in tre anni triplicati gli stipendi,ecco perché i soldi sono finiti

Guglielmo Epifani

I democratici hanno speso per le buste paga del partito 3 milioni nel 2008 e 9,5 milioni nel 2011. Ora i conto complessivo è di 12 milioni per il personale. Crack in arrivo

Ignazio Stagno
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In largo del Nazareno sono con la calcolatrice in mano. Dopo l'annuncio del decreto del governo che elimina il finanziamento pubblico ai partiti nell'arco di tre anni, in casa Pd scoppia il panico. E' finito il tempo delle vacche grasse. Già ieri il tesoriere democratico Antonio Misiani aveva parlato di probabili ridimensionamenti e di esuberi per 180 dipendenti: "La situazione non è drammatica ma certo con la nuova legge sul finanziamento ai partiti in discussione non c'è alcuna garanzia di evitare una riduzione delle entrate. E quindi sarà inevitabile un ridimensionamento dei costi strutturali e anche di costi del personale". Ma oggi il tesoriere torna a parlare ed è facile intuire come il Pd si trovi in brutte acque e con le casse vuote. Stipendi faraonici - Il conto è presto fatto: per il Partito democratico la voce di spesa cresciuta maggiormente negli anni è quella relativa al monte stipendi: dai 3 milioni del 2008 ai 9,5 del 2011. Un'impennata che ha portato le uscite complessive per il personale da 4 a 12,8 milioni di euro. Gli stipendi in pratica sono triplicati nell'arco di tre anni. "Questo fenomeno dipende dal fatto che nel 2008 i dipendenti erano stati inseriti a metà anno, a luglio», ha spiegato Misiani a Lettera43.it. "Eravamo partiti con 150 dipendenti ma poi, nel 2010, abbiamo dovuto assorbirne altri 50". Dal 2008 al 2011 il Pd ha ricevuto oltre 200 milioni di euro in rimborsi elettorali: 37 nel 2008, 46 nel 2009, 60 nel 2010 e 58 nel 2011. Questi soldi secondo il tesoriere sono finiti tutti. Servivano per la campagna elettorale: "Li abbiamo usati per fare politica e campagna elettorale, non per tenerli conservati, sebbene il bilancio 2012 sarà in passivo, nel 2010 e nel 2011 si è chiuso in positivo". Insomma il Pd cicala con stipendi faraonici e assunzioni per tutti i "compagni" è finito. Ora bisogna tagliare. Il dossier di Renzi, non era poi così tanto "una bufala". (I.S)

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