Profughi, tornano dalla GermaniaL'Italia gli aveva dato 500 euro per andar via
Li avevamo mandati in Germania dando loro 500 euro a testa per risolvere l'emergenza profughi seguita alla guerra in Libia, adesso ce li riprendiamo gratis. Enrico Letta avrebbe dato la sua disponibilità a riprendersi indietro i profughi africani partiti nel mese di marzo dal nostro Paese verso la Germania. La notizia è riportata dal settimanale Bild che rifersice una dichiarazione del portavoce dle ministero degli Interni tedesco: "Abbiamo la promessa che l'Italia si riprenderà i profughi". A partire dal primo marzo ai profughi che hanno lasciato i centri di accoglienza è stato dato un contributo di 500 euro, un titolo di viaggio equipollente al passaporto e il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il documento permette agli stranieri di spostarsi anche in altri Paesi europei dell'area Schengen, ma solo per tre mesi. Ecco quindi che i migranti tornano in Italia. Le polemiche - Gli immigrati sono circa un migliaio e si trovano tra Amburgo e Monaco di Baviera. Il giornale sottolinea che comunque ad accollarsi le spese di viaggio in aereo dovranno essere i laender tedeschi nei quali i migranti sono nel frattempo giunti, poichè "in caso di ritorno in bus o in treno c'è il rischio che scendano lungo il percorso". Il quotidiano apre la sua prima pagina con il titolo di scatola "L'Italia ci manda i profughi dall'Africa" e parla di "un incredibile procedimento", sottolineando che "l'Italia avrebbe fornito a 5.700 profughi dall'Africa del nord 500 euro ciascuno e documenti di viaggio con validità limitata affinchè lasciassero il Paese". Nel frattempo il ministro dell'Interno bavarese, Joachim Herrmann (Csu), afferma che "il comportamento del governo italiano è inaccettabile!", con Bild che riferisce le dichiarazioni di un profugo dalla Nigeria, Asuquo Udo, 48 anni, che prima di arrivare ad Amburgo era stato in un centro di accoglienza nei pressi di Matera ed ora afferma che "quando il centro venne chiuso, mi sono stati dati 500 euro per andare in un altro Paese europeo".