Rodotà: Grillo sbaglia, la rete da sola non basta
Dopo Milena Gabanelli anche Stefano Rodotà, invocato a gran voce dai grillini come il "loro" presidente della Repubblica critica pesantamente Beppe Grillo. Lo fa dalle pagine del Corriere della Sera: "Ha perso. Dare la colpa agli elettori è una spiegazione che non spiega. Beppe sbaglia. Le sue dichiarazioni non bastano più. Non voglio dire che lo prevedevo. Ma non sono affatto sorpreso - spiega - per due ragioni: la prima è politica, hanno inciso sul voto i conflitti, le difficoltà, le polemiche di queste settimane. La seconda è che avevo detto che la parlamentarizzazione dei cinque stelle non sarebbe stata indolore. E così è stato". Per Rodotà, "serve un cambiamento di passo. La rete da sola non basta, non è mai bastata. Guardiamo l'ultima campagna elettorale, Grillo è partito dalla rete, poi ha riempito le piazze reali con lo tsunami tour. Ma ha ricevuto anche una attenzione continua dalle tv". Vota il sondaggio: Quale critica di Rodotà a Grillo condividete? Inesperienza e mancanza di comunicazione - Per Rodotà, tra l'altro, "si deve avere la capacità di confrontarsi con gli altri in Parlamento" e poi "il Parlamento richiede competenza. So che stanno cercando di rimediare con bravi consulenti". Per Rodotà i grillini "non hanno capito che la rete non funziona nello stesso modo in una realtà locale o su scala nazionale. Puoi lanciare un attacco frontale ma funziona solo se parli al Paese. In queste elezioni hanno perso due grandi comunicatori: Grillo e Berlusconi". Riferendosi poi alle affermazioni di Grillo secondo il quale, la colpa è degli elettori, Rodotà ha detto che è una frase "sentita troppe volte. Elettori immaturi che non capiscono. Si dice quando si vuole sfuggire ad una analisi - spiega - ma erano gli stessi elettori che li hanno votati alle Politiche. E' una reazione emotiva". E sul ruolo dei parlamentari grillini, Rodotà dice che devono avere la libertà di lavorare. Non si può delegare tutto. Si deve avere la capacità di confrontarsi con gli altri in Parlamento. E probabilmente c'è anche in problema di inesperienza. Io ci misi molti mesi ad imparare. Il parlamento richiede competenza. Grillo e Casaleggio devono rendersi conto che siamo entrati in una fase nuova e quello che ha determinato il successo non è ingrediente che può essere replicato all'infinito".