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La dittatura dell'Unione Europeaumilia i politici italiani:non contano più nulla

Partiti spettatori: andare alle urne non serve. Le ultime decisioni della Commissioni lo confermano: le cause dell'astensionismo vanno cercate qui

Andrea Tempestini
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Avete sentito un'intervista a qualsiasi sindaco di una città italiana negli ultimi anni? Dopo due parole è lì a tuonare contro «il patto di stabilità» che rovina anche i comuni virtuosi, con lo Stato che «taglia i trasferimenti», raccontando poverello  di non potere fare nulla di nulla e spesso minacciando di essere costretto - naturalmente contro la sua volontà - a «tagliare i servizi sociali essenziali». Il poveretto, appartenga al Pd, al Pdl o alla Lega, quasi commuove nella sua impotenza: «non è colpa mia, io vorrei…».  Avete mai sentito un presidente di Regione? Anche lui lì a lamentarsi dal lunedì al venerdì dello «Stato centrale» esorbitante, dei tagli ai trasferimenti. (...) Come spiega il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, sul quotidiano di giovedì 30 maggio, in Italia votare non serve. I partiti politici, infatti, sono semplici spettatori. La decisione della Commissione europea, che ci impone ulteriori sacrifici, conferma che le vere cause dell'astensionismo vanno cercate qui: ormai è chiaro che i destini del Paese non vengono decisi in Parlamento, né dalle nostre forze politiche. Leggi il commento di Franco Bechis su Libero di giovedì 30 maggio

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