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Il renziano Giacchetti presenta la mozione per il ritorno al Mattarellum. Finocchiaro e Brunetta attaccano: "A rischio il governo"

L'accordo di ieri di escludere la legge elettorale dalla riforme rischia di saltare. Ma il deputato, forte dell'appoggio dei suoi, non molla: "Non la ritiro"

Sebastiano Solano
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Altro che il M5s: la vera opposizione al governo di larghe intese guidato da Enrico Letta è quella della compagine parlamentare guidata da Matteo Renzi. Non è una novità. Già subito dopo l'insediamento del nuovo governo, Renzi dichiarò beffardo: "Sarò fedele a Letta come lo sono stato con Bersani", dove l'accento è da porre sulla seconda parte della frase.  La mina di Renzi - Da quel momento, Renzi ha iniziato a disseminare mine ovunque nel campo dell'alleanza tra Pd e Pdl, cogliendo ogni minima occasione per distiguersi dalla via intrapresa dal suo partito. La vera bomba che rischia far deflagrare il governo, però, è quella scagliata dal deputato renziano Roberto Giacchetti che, dopo il faticoso accordo raggiunto ieri tra Pd e Pdl sulla mozione che impegna il governo a presentare un ddl per le riforme costituzionali entro giugno, ha presentato a sua volta una mozione per il ritorno al Mattarellum. La mozione, in serata, è stata bocciata dalla Camera con 400 no e 139 sì. Ma il dado è stato tratto. Il Pd, nuovamente, si è spaccato: il testo infatti è stato sottosritto da 84 democratici. Finocchiaro: a rischio il governo - Una proposta che ha fatto infuriare sia alcuni esponenti del Pd, tra cui Angela Finocchiaro, sia il Pdl: l'accordo è stato infatti raggiunto sulla base di un compromesso, ossia che dal ddl rimanga per il momento fuori la legge elettorale, su cui ancora manca il consenso tra i due maggiori partiti. Con questa mossa, il renziano Giacchetti rischia però di far saltare il banco. Lo spiega bene, senza giri di parole, la stessa Finocchiaro: "La mozione Giachetti trovo che sia stata presentata in maniera intempestiva. Deve essere chiara una cosa: non possiamo non trovare una soluzione che ci trovi tutti d'accordo e non possiamo mettere a rischio il percorso delle riforme con atti di prepotenza".  Ma Giacchetti non ritira la mozione - Giacchetti, però, forte dell'appoggio di Matteo Renzi e dei renziani non ci pensa nemmeno a ritirare la mozione: "Non sono io che metto a rischio la tenuta del governo, spiega. Sono loro che se la vanno a cercare". Lo stesso Renato Brunetta, che già a fatica ieri ha dato la sua approvazione alla mozione di maggioranza, avverte: "La mozione Giachetti è un grosso problema per il governo perché è chiaro che è contro il governo e contro Enrico Letta". Insomma, la guerra di logoramento avvviata da Renzi nei confronti di Enrico Letta è entrata nel vivo. E siamo ancora all'inizio.

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