Stefano Andreotti tende la mano a Umberto Ambrosoli: "Ti capisco"
Il consigliere lombardo, figlio dell'avvocato ucciso, era uscito dall'aula durante il minuto di silenzio dedicato alla scomparsa de Il Divo Giulio
Stefano Andreotti tende la mano a Umberto Ambrosoli. Il terzogenito dell'ex-senatore a vita Giulio Andreotti, appena scomparso, in un'intervista a Vanity Fair, giudica comprensibile la scelta di Umberto Ambrosoli di uscire dall'aula del consiglio regionale appena prima che iniziasse il minuto di silenzio in onore di Andreotti. Ce l'ha con mio padre, lo capisco - "Che Umberto Ambrosoli ce l'abbia con lui è più che comprensibile", ha dichiarato. E ha aggiunto: "Se io sono arrabbiato per quello che è successo a papà, figurarsi lui, che suo padre lo ha visto ammazzato". Il Divo, come era stato soprannominato, in una puntata de La Storia siamo noi, aveva infatti dichiarato che Giorgio Ambrosoli, padre del consigliere lombardo Umberto assassinato su mandato di Michele Sindona, "se l' andava cercando". Ora Stefano Andreotti ammette: "È stata una frase oltremodo infelice, che mio padre però ha subito rettificato, e che soprattutto ha pronunciato quando non era ormai lucido".