Grillini. il piano dopo la sconfitta"Pronti a lasciare il gruppo"
L'hanno battezzata "Operazione c'eravamo tanto amati". Scotta ancora il flop alle amministrative tra i cittadini Cinque stelle e così mentre il leader Beppe Grillo dà la colpa agli italiani, agli italiani dell'Italia "A", quella dei garantiti, all'interno del Movimento è cominciata l'autocritica. C'è chi "assolve" la sconfitta liquidandola essenzialmente come un test locale, chi la giustifica spiegando che, tutto sommato,. "abbiamo tenuto", ma il malessere è crescente. Fuga a 5 Stelle E ci sarebbero una decina di parlamentari pronti a lasciare il gruppo. Lo scrive il Corriere della Sera che parla di intense trattative con il Pd. Al Senato lo snodo decisivo è la nomina del nuovo capogruoppo: il diktati di Vito Crimi che nega ai suoi il diritto di parlare di "strategie politiche e alleanze" fa il paio con la sua sua volonta di far cadere "le mele marce". Molti cittadini pentastellati sostengono di "perdere troppo tempo a Roma in assemblee inutili" e di aver così perso di vista il rapporto con il territorio, di aver tagliato il cordone che li lega agli elettori. Il Corriere intervista Salvatore Micillo, campano, che dice: "Sono preoccupato. Certo è comunque un inizio,. Ma in molti posti siamo andati male e non ho capito perchè". Insomma, mentre Grillo urlava dal suo blog che la colpa è soprattutto degli italiani i "suoi" cittadini cominciavano il j'accuse, un atto di accusa che è una pesante critica nei confronti di Grillo. E i pentastellati preparano lo sbarco in tv, convinti sempre più che la strategia del silenzio, imposta dal grande capo Grillo, non è premiante: da venerdì prossimo i cittadini parteciperanno a corsi di comunicazione Si profila quindi all'orizzonte una scissione, una fronda di chi vuole uscire dalle dinamiche del Mobuimento formando un gruppo che parta dai principi cardini della legalità e dei beni comuni per attrarre i democratici delusi dal governo di larghe intese. Ma ci sono anche "cittadini" che guardano a destra.