La Lega scavalca Grillo sull'euro, Maroni: "Prima dell'anno prossimo faremo un referendum"
"Stiamo lavorando per chiedere al popolo sovrano del Nord che cosa ne pensi della moneta unica e della macroregione", ha annunciato. Poi l'affondo: "Servirebbe in tutta Europa, ma hanno paura"
La Lega Nord sembra tornata alle origini. Lotta agli sprechi, trasparenza, indipendentismo, propaganda anti-immigrati. E, ora, anche anti-europeismo. Dopo l'annuncio della rinuncia ai rimborsi elettorali già dall'anno prossimo, il segretario della Lega Nord Roberto Maroni, intervenendo ieri a Varese dal palco di un convegno degli indipendentisti subalpini, ha rilanciato l'idea di un referendum sulla permanenza del nord nell'area Euro. Ritorno alle origini - "Stiamo lavorando per chiedere al popolo sovrano del Nord che cosa ne pensi dell'euro, della macroregione stessa e di altri temi", ha anticipato. E ancora: "Alle elezioni europee dell'anno prossimo andrebbe abbinato un referendum in tutti i Paesi che lo vogliono per dire sì o no alla moneta unica. Peccato che questo non si farà perché i governi europei ne hanno paura", ha poi aggiunto, promettendo che il referendum si terrà prima dell'anno prossimo. Complici i sondaggi in caduta in libera e collocatasi all'opposizione del governo di larghe intese guidato da Enrico Letta, la Lega Nord è insomma alla ricerca dell'indentità perduta. Da qui il ritorno alle origini, strizzando l'occhio al M5s, il partito che più di ogni altro ha svuotato l'enorme bacino di consensi che il Carroccio poteva vantare sino a prima dello scnadalo del tesoriere Belsito.