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Porcellum, trovato un accordo:la legge elettorale cambiata entro l'estate

Accordo sulle modifiche "minimali" per eliminare gli aspetti più "macroscopicamente incostituzionali"

Lucia Esposito
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Un altro rinvio. Nel vertice di maggioranza che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi si fatto sottolineato la necessità di modificare la legge elettorale "entro l'estate". Si dovrebbe quindi arrivare alla correzione del Porcellum: oltre alla questione del premio di maggioranza,   c'è anche un'altra modifica essenziale al Porcellum. Quella della  liste bloccate. Non bisogna sottovalutare le   decisioni della Corte costituzionale, è doveroso mettere in sicurezza  la legge elettorale. Dopo la riforma della forma dello Stato si può   fare la legge elettorale”. Lo ha detto Renato Schifani al termine del  vertice di maggioranza sulle riforme a palazzo Chigi. "C'è un accordo nella maggioranza   per fare una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il Porcellum   e possa essere utilizzata se si va alle elezioni in tempi brevi,   mentre la riforma elettorale più organica avverrà dentro le riforme   istituzionali". Lo ha spiegato il capogruppo del Pdl alla Camera,   Renato Brunetta, al termine del vertice di maggioranza a palazzo   Chigi. Nel vertice di domani si inizierà anche a discutere   "l'architettura, il percorso delle riforme costituzionali", ha detto poco prima ddel  il ministro Franceschini. E sul punto delle riforme è intervenuto   anche il premier Letta-  "La farraginosità del nostro   modello istituzionale è il motivo per cui il 29 maggio saremo qui a   discutere dell'inizio di un percorso di riforma della nostra partte   della Costituzione che non funziona che sia rapido ed efficace e che   coinvolga tutti i gruppi". Quagliariello ha espostp il suo   programma alle commissioni congiunte Affari costituzionali di Camera e  Senato   Intanto, Maurizio Gasparri si è già portato avanti. Il   vicepresidente Pdl del Senato ha presentato un proposta per il   presidenzialismo. "La nostra democrazia è pronta per un cambiamento   che superi i limiti della consuetudine e diventi legge costituzionale.  L'importante è non avere un approccio minimalista. Il   presidenzialismo è ormai un'esigenza trasversalmente avvertita in   tutti i settori della politica".   E sul tema è intervenuto anche Guglielmo Epifani: "Sulla legge elettorale un conto è il problema   della salvaguardia dopo la sentenza, un conto è una nuova legge e,   come è noto, nel Pd ci sono opinioni precise". Usa il   termine precise forse, per non usare quello di diverse. Al momento  infatti la proposta ufficiale del Pd, quella contenuta nei documenti   dell'assemblea dem, è il doppio turno. Ma è tornato anche in auge il  Mattarellum e Finocchiaro ha depositato un ddl ad hoc per un ritorno   al vecchio sistema con alcune correzioni.   Appunto non c'è una proposta unica di tutto il Pd e in questa  vacatio si inserisce Beppe Fioroni che, in una lettera a Epifani, sollecita un referendum tra gli iscritti e militanti su riforme   costituzionali e legge elettorale "Queste scelte così vitali -scrive Fioroni a Epifan i- non   possono essere affidate alla saggezza solita e consolidata di pochi,   nè alla splendida solitudine di contrapposte interviste individuali.   Il Partito democratico ha bisogno di scelte condivise e partecipate,   per questo autorevoli e vincolanti. Ti chiedo pertanto di proporre,   alla prossima direzione, un referendum consultivo, come previsto dal   nostro statuto, in tutti i nostri circoli, a tutti i nostri iscritti e  ai partecipanti alle primarie".    

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