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Nuovo decalogo di Grillo ai suoi: devono fare più interviste ma solo coi giornalisti che dice lui

E' parte del contenuto di un email inviata ai deputati del M5s dal gruppo di comunicazione. Obiettivo: evitare i cronisti sgraditi che verranno inseriti in una black-list. Verrà pure creata una testata giornalsitica online. I deputati: "Non sanno di che parlano"

Sebastiano Solano
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Il guru Beppe Grillo prova a serrare le fila. Il guru dei cinque stelle non riempie più le piazze come un tempo, il calo nei sondaggi è drammatico e costante, il tema della trasparenza (rimborsi, diaria, ricavi del blog), agitato in campagna elettorale come un vessillo, è ormai diventato un boomerang. Le gaffe e le frizioni all'interno dei gruppi parlamentari sono all'ordine del giorno. La responsabilità di tutto questo per Grillo è dei media, tv e giornali che, a suo dire, deformano la realtà.  Il decalogo di Beppe - Per cui il comico genovese ha in serbo la controffesiva che si snoda pricniplamente in tre punti: black list dei giornalisti sgarditi, una presenza più assidua del gruppo di comunicazione dove si svolgono le interviste e la creazione di un portale giornalistico attraverso cui diffondere i contenuti del Movimento. Il nuovo decalogo è stato inviato ai deputati per email e per il momento non riguarda i senatori. Si legge nell'email riguardo le interviste: "Dopo diversi problemi sorti in proposito intensificheremo la presenza dei componenti del gruppo comunicazione in transatlantico e nell'atrio del palazzo. Non per un'esigenza di controllo ma a garanzia dei deputati. Invitiamo tutti - prosegue la mail - a rilasciare le interviste nella stanza grande del gruppo comunicazione dopo essersi messi in contatto con uno dei componenti. Oltre l'aspetto psicologico del giocare in casa  sarà possibile registrare le interviste per ovviare così ai tanti problemi sorti in merito. Invitiamo tutti a declinare le richieste di giornalisti che si sono già dimostrati inaffidabili se non, addirittura, in mala fede".  Deputati furiosi - Un diktat che ha però fatto infuriare diversi deputati del M5s: "Mi viene da ridere ormai", dice uno di loro. E un altro: "Questi (riferendosi al gruppo comunicazione, ndr) non sanno proprio di che cosa stanno parlando e con chi. Pensano che siamo dei pupì. Ma qui si cresce in fretta" Lo scollamento tra i parlamentari e il guru è più che mai evidente. Le prese di posizioni contrarie alla linea imposta dall'alto sono sempre più numerose.  Attaccare i media tradizionali - I media Ad ogni modo, questa è solo la prima parte della strategia. Il vero problema da affrontare per il M5s è quello di rbaltare l'accusa di occuparsi "solo di scontrini", per usare le parole di Milena Gabanelli. Da qui la contromossa: la creazione di una testata giornalistica on line filo-grillina. Al riguardo nella mail si evidenzia "la grande concentrazione su temicorrelati come diaria, dissenso, gossip e la pochissima concentrazione su contenuti e proposte dei deputati". Per questo motivo, si legge, nasce quindi la Fase 2: "Constatata la grande difficoltà a far percepire all'esterno - si legge ancora nella mail - il lavoro dei deputati" la risposta però che viene da un'attenta analisi è che il Movimento proponendosi come antisistemico non può che scontrarsi contro il sistema dei media, almeno per quanto concerne quelli tradizionali".  Un giornale filo-grillino - Da qui, la volontà di seguire due binari: quello tradizionale e quello di dare "ampia eco alle iniziative di denunce del Movimento. Tramite il lavoro dei parlamentari e con contatto costante col gruppo comunicazione - prosegue la mail - si possono produrre inchieste da diffondere. L'effetto che si vuole ottenere è quello di anticipare i temi sviluppati dalla stampa e provare a generare un effetto traino". E quindi, scrive lo staff della comunicazione, "la soluzione ottimale" sarebbe "la creazione di un portale di matrice giornalistica in cui far confluire tutti i contenuti".

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