Lo sfogo degli assistenti della Casta: "800 euro in nero e nessuno controlla"E la Boldrini non se n'è accorta?
L'accusa arriva con un servizio de Le Iene. Un portaborse afferma: "Non abbiamo diritti e ci trattano come schiavi". Poi la rivelazione: "L'ispettorato non può controllare"
di Ignazio Stagno Il servizio delle Iene sui parlamentari pagati dalle multinazionali ha fatto discutere, è pure intervenuto il presidente del Senato Pietro Grasso promettendo provvedimenti. Ma la puntata di ieri ha regalato un altro spunto sulla casta. Filippo Roma, giornalista de Le Iene ha incontarto un anonimi assistente di un parlamentare. Ebbene, l'uomo, senza farsi riconoscere per paura del suo "datore di lavoro" si è sfogato parlando della surreale e dramamtica situazione economica e professionale degli assistenti parlametari. Ecco qui di seguito l'intervista di Filippo Roma all'assistente parlamentare: Iena: Di che cosa si occupa un assistente pagato in nero da un senatore? Assistente senatore: Di tutto, per non parlare di cose extra non istituzionali Iena: Di quali cose extra parli? Assistente senatore: Il senatore mi chiamò urgentemente dicendomi di recarmi nel suo appartamento perché il filippino che gli prestava servizio, anch'esso in nero, era caduto dalla scala fratturandosi una spalla e dovetti accompagnarlo al pronto soccorso e dovevo fare anche attenzione che, se mi avessero domandato se il filippino era in regola etc., avrei dovuto rispondere che era il mio filippino, che era un amico e che era appena arrivato in Italia Iena: Tu sei stato costretto a fare questo per lui? Assistente senatore: Se te lo chiede cortesemente lo fai, altrimenti cosa fai? Lavori lì, fai di tutto, devi fare anche questo. Iena: Quali altre prestazioni non istituzionali hai fatto per questo senatore? Assistente senatore: Una sera lui diede un ricevimento dove c'erano personaggi molto importanti, facenti parte sia della politica che del mondo del giornalismo. Dovetti andare con la sua macchina personale in aeroporto fin sotto bordo dell'aereo a ritirare una pietanza che arrivò solo esclusivamente per lui dalla sua terra d'origine. Iena: Hai fatto altre cose per lui di questo tipo? Assistente senatore: Ho accompagnato qualche altro suo collega senatore ad appuntamenti galanti in qualche albergo di Roma, attendere che finissero per poi riaccompagnarli a casa. Iena: Perché ci stai raccontando queste cose? Assistente senatore: Perché sono stanco di essere umiliato e vedere calpestata la mia dignità di uomo e di lavoratore e di non vedere riconosciuto nessun diritto che mi spetta, guadagno solo 800 euro. Iena: Ci puoi dire come si chiama il senatore di cui parli? Assistente senatore: Preferisco di no perché è una persona molto influente, molto potente in qualsiasi settore. Guarda il video de Le Iene sugli assistenti in nero su Liberotv L'ispettorato del lavoro non può entrare - Finqui i fatti. In pratica l'assitente parlamentare guadagna 800 euro al mese in nero. Per accedere a Montecitorio o a palazzo Madama basta un badge che il "Palazzo" rilascia senza problemi non chiedendo alcuna motivazione per l'ingresso nè quale rapporto professionale leghi il soggetto al parlamentare. Così il 70 per cento degli assistenti in pratica non ha nessuna tutela contrattuale ne contributi ai fini pensionistici. Filippo Roma recupera le interviste ai Presidenti di Camera e Senato del passato che pur essendo a conoscenza della situazione non hanno fatto nulla per sistemare il problema. Così a metterci la faccia e a spiegare come stanno le cose Laura Bottici, Questore del Senato M5S che afferma: "Al Senato fanno quello che gli pare. C'è un'autodichia". Poi rivela il difetto del palazzo: "L'ispettorato del lavoro non può entrare al Parlamento". Dunque nessuno può controllare enel palazzo dove vengono fatte le leggi, chi le fa le innfrange per primo. La Boldrini che fine ha fatto? - La presidente della Camera, Laura Boldrini, sin dall'inizio del suo mandato si è occupata di tutto. Dal femminicidio, agli insulti ricevuti sul web, fino alla proposta di legge per le unioni degli omosessuali. Eppure lei, esponente di Sel, nel suo insediamento alla Camera parlava di una legislatura attenta al lavoro, alle famiglie e ai diritti di chi tutti i giorni lavora. Ebbene a quanto pare la Boldrini, pure lei, come i predecessori, non si è accorta che sotto il suo naso ci sono centinaia di assistenti che lavorano in nero. La "compagna" Laura, sempre dalla parte dei lavoratori, che fine ha fatto?