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Brunetta: "Ridateci il Pci..."

Renato Brunetta

Il falco Pdl durissimo con Epifani: "Sbaglia tutto". Poi punge i democratici ma salva Letta: "Al governo 7 più". Affondo contro la presidente della Camera

Andrea Tempestini
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  di Andrea Tempestini @antempestini Una tranquilla domenica di guerriglia (politica) per Renato Brunetta, il falco Pdl che mette nel mirino il Partito democratico. Lo fa in un'intervista a SkyTg24: "Non è più il partito che era". Secondo l'ex ministro i democrat non sono una forza politica affidabile: a dimostrazione della sua tesi ricorda il caso del balletto sulla nomina di Francesco Nitto Palma alla presidenza della Commissione Giustizia. Brunetta sottolinea come fosse stata trovata un intesa sul suo nome, messa poi a rischio dal voto democratico. "Hanno dimostrato di non essera affidabili. Aridateci il Pci", i comunisti insomma, scherza Brunetta. Ma non è il premier, Enrico Letta, il bersaglio. Tanto che il governo nato da tre settimane - che, assicura, "non aumenterà l'Iva" - "si merita un 7 più", piena sufficienza, un buon voto. Chi non piace a Brunetta, piuttosto, è il neosegretario Guglielmo Epifani che, semplicemente, "sta sbagliando tutto. E' invidioso dell'azione del governo. Doveva essere contento che il primo atto del governo fosse quello di un intervento sull'Imu, e invece ha fatto lui opposizione all'esecutivo". Battaglia Imu - La tassa sulla prima casa, si sa, è in posizioni apicali nell'agenda dell'ex titolare della Pubblica amministrazione. Bene la sospensione fino a settembre tanto sgradita alla Fiom e a Epifani. Ma non basta. "L'Imu sulla prima casa non si pagherà più. La riforma (attesa per agosto, ndr) sarà su tutta la tassazione degli immobili. Altrimenti? Altrimenti il governo cadrà", ripete senza alcun dubbio nell'intervista concessa a Maria Latella. Poi altre critiche aspre a Epifani, e una domanda (arrivata con una nota che ha preceduto l'intervista): "Al neo segretario del Pd, che si affatica a ridimensionare i successi di Silvio Berlusconi sull'Imu, chiediamo: perché, invece che criticare il leader del partito con cui è in coalizione, non lavora per fare attuare dal governo il programma del Pd? La cultura di coalizione - sottolinea sornione - questo prevede: che ciascuna delle forze politiche che partecipano al governo si adoperi per fare sintesi, per il bene del Paese. Nessuna invidia, nessuna inutile critica. Semmai apertura e felicitazioni comuni. Tutti per uno, uno per tutti", chiosa il moschettiere Renato. Contro Boldrini e grillini - Sempre a Sky, Brunetta torna a pizzicare Laura Boldrini, la presidente della Camera. Il nastro si riavvolge fino alla manifestazione di Brescia contro la magistratura, dove alcuni militanti azzurri sono stati aggrediti dal contro-presidio dei vendoliani: "Io ho reagito ad una sua afasia - spiega l'ex ministro -. Il fatto che la Boldrini non abbia condannato i teppisti di Sel che mi impedivano di manifestare a Brescia l'ho trovato grave e di questo non la perdono. Infine una stoccata ai grillini: "Se qualcuno di loro vuole aggiungersi, sulla base delle linee dell'azione di governo, alla maggioranza di questo esecutivo ben venga. Comunque non vedo nulla di particolarmente apprezzabile nel Movimento 5 Stelle". Brunetta, in buona sostanza, reputa improbabile la convergenza con i pentastellati anche sui singoli provvedimenti".  

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