Renzi boicotta il gelatoe fa perdere soldi a Firenze
Il festival doveva durare 10 giorni, ma il sindaco cambia idea: "Tre bastano, ci sono troppi turisti". L'organizzatore: "Buttiamo via contratti milionari"
di Attilio Barbieri Gelato amaro per Firenze. Attorno alla kermesse che ha per protagonista l'alimento estivo per eccellenza si è scatenata una bagarre. Il Firenze gelato festival, giunto alla quarta edizione doveva iniziare ieri e chiudersi l'ultima domenica di maggio, il 26 per la precisione. Così non sarà perché il sindaco Matteo Renzi ha imposto di ridurre la durata da 10 giorni a tre. Il rottamatore della sinistra rischia così di rottamare un evento che per la città rappresenta un'occasione di promozione ma anche di business. Secondo gli organizzatori del salone le commesse per l'allestimento e la gestione della fiera sono arrivate a 500mila euro. Senza contare l'indotto turistico in senso stretto con lavoro per tutti gli esercizi pubblici, a cominciare da alberghi e ristoranti, legato ai 400mila visitatori attesi quest'anno. Su 10 giorni di salone però: con la riduzione a tre imposta da Renzi, infatti, l'evento rischia di sgonfiarsi. E con esso il giro d'affari per organizzatori e città. Un conto è il business degli imprenditori che organizzano la manifestazione, un altro la promozione della città, spiega così il quotidiano La Nazione la scelta del primo cittadino. Finito in rotta di collisione con l'organizzazione che ha firmato da tempo contratti con aziende partecipanti e sponsor e aveva già stampato ed esposto manifesti e striscioni. Comprensibile il timore che il «cambio di programma» dell'ultimo minuto imposto dal sindaco comporti la rottura dei contratti con possibili richieste di risarcimento da parte degli espositori. L'affluenza assicurata da soli tre giorni di apertura per molti significherebbe non pareggiare nemmeno i costi. Troppi turisti in centro: sarebbe questa la motivazione che ha addotto Renzi per tagliare il calendario del Gelato festival. Le location scelte dagli organizzatori, vale a dire piazza Santa Maria Novella, piazza della Repubblica e piazza Strozzi, sono troppo centrali. Si rischia l'invasione. L'alternativa era il Parco delle Cascine (ma se ne parlò per l'edizione del 2011 e poi più), oppure lo spostamento in un periodo morto per il turismo. I mesi di novembre e febbraio, ad esempio che tuttavia sarebbero scoraggianti per appassionati, mastri gelatai e imprese produttrici. Non parliamo dei visitatori. A differenza di quanto accade in altri Paesi, da noi l'industria gelatiera va in letargo in autunno per risvegliarsi a primavera inoltrata. Ma sono i tempi a rendere surreale l'intera vicenda, come spiega a Libero Gabriele Poli, ideatore del Firenze gelato festival e leader dei giovani industriali fiorentini. «Come sempre accade con queste manifestazioni, la delibera con il disco verde definitivo arriva a ridosso dell'evento. E la riunione di giunta con all'ordine del giorno l'ok era fissata per venerdì 10 maggio. Ma il voto è saltato e la delibera rinviata a martedì scorso». Quando è arrivata la doccia fredda: non più dieci giorni ma tre. «Pensi», spiega Poli, «che abbiamo il vincolo a smontare tutto entro martedì prossimo. Poi saremmo abusivi. E dire che solo le commesse per la manifestazione sono arrivate a mezzo milione di euro, mentre secondo uno studio condotto da un'agenzia specializzata, il ritorno per la città di Firenze è quantificabile in un milione e 300mila euro». E ora? Difficile dire come possa concludersi quella che da kermesse del gelato rischia di trasformarsi in una sfida a colpi di carte bollate. Poli ha annunciato che impugnerà la delibera di Palazzo Vecchio. I margini ci sarebbero tutti. «Nella premessa alla delibera votata martedì», aggiunge, «si parlava di un evento di grande valore e grande interesse socio culturale, capace di valorizzare l'indotto. Ma siccome ci sono troppi turisti il programma viene tagliato di sette giorni. Pazzesco». Le prossime ore saranno decisive. Ieri le piazze del centro erano gremite di appassionati e curiosi attratti dell'opera di artigiani del gusto arrivati da ogni parte del mondo. C'è da augurarsi che il gelato quest'anno non si riveli amaro per la città dei Medici.