Grasso e Boldrini: "Subito unioni gay,gli omofobi sono cittadini inferiori"
Mentre il Paese va a rotoli e le famiglie non arrivano a fine mese, i presidenti di Camera e Senato si occupano solo degli omosessuali: "Via alle coppie ce lo chiede l'Europa"
Mentre gli italiani chiedono prestiti per poter pagare le tasse e non farsi mandare all'asta la casa, i presidenti di Camera e Senato hanno latre priorità. Pitero Grasso e Laura Boldrini ora invocano a gran voce più diritti per gli omosessuali. Grasso, intervendo nell'ambito della giornata contro l'omofobia, è stato molto duro nei confonti di chi crede che la famiglia sia basata su uomo e donna. Cittadini di serie B - Pe il presidente del Senato chi non è d'accordo sulle coppie di fatto è in pratica omofobo, anzi "cittadino di serie b": "Gli omofobi sono cittadini meno uguali degli altri. Gli omofobi - aggiunge Grasso - sono chiusi nel loro guscio, si frequentano tra loro, non allargano i loro orizzonti né il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università e gli spogliatoi delle palestre". Poi detta la linea: "Una corretta educazione su questi temi - ha sostenuto - la dobbiamo fare soprattutto per chi soffre di questa 'malattia', per chi vive male, sopraffatto da un'irrazionale paura, dal terrore di uscire di casa, dall'ansia di avere tra i suoi compagni di scuola, di lavoro, tra i suoi amici, i suoi familiari, una persona omosessuale. Diciamocelo, sono cittadini meno uguali degli altri, sono chiusi nel loro guscio, si frequentano solo tra loro, non allargano i loro orizzonti nè il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università, gli spogliatoi delle palestre. E' un problema sociale che dobbiamo affrontare davvero, da subito, a partire dai più giovani. Dobbiamo farlo insieme, le istituzioni con le associazioni". Subito unioni gay - A dargli una mano in questa sua crociata pro-gay c'è Laura Boldrini che ha un chiodo fisso in testa: "Vedere riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia. E' necessario anche perché questo avviene in 19 Paesi europei. È l'Europa che ce lo chiede". Insomma senza nulla togliere ai diritti degli omosessuali, il Paese ha cose ben più urgenti di cui occuparsi. (I.S)