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Boldrini, una legge contro l'omofobiae per riconoscere le unioni gay

Laura Boldrini, presidente della Camera

La presidente della Camera ha sottolineato che "riconoscere diritti a chi non ne ha non significa toglierne ad altri"

Nicoletta Orlandi Posti
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Riconoscere i diritti degli omosessuali, a partire dalle unioni giuridiche, per contrapporsi a violenze e discriminazioni. E' l'indicazione che dà la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo al palazzo della Minerva a Roma, assieme al presidente del Senato Pietro Grasso e al ministro per le Pari opportunità Josefa Idem, alla celebrazione della Giornata mondiale contro l'omofobia. "In altri paesi europei erano i leader politici a portare avanti le battaglie per l'avanzamento dei diritti, adesso in Italia sembra accadere il contrario: mentre la diversità di orientamento sessuale è ormai largamente accettata, il mondo politico è rimasto indietro", ha detto la Boldrini. "Gli omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia", ha aggiunto spiegando che il riconoscimento delle unioni omosessuali "avviene in 19 Paesi europei. E' l'Europa che ce lo chiede, non solo quindi in tema di rispetto di bilanci, ma sul versante dei diritti. Riconoscere diritti a chi non ne ha non significa toglierne ad altri", ha puntualizzato. Una legge sull'omofobia - Boldrini ha poi parlato dell'omofobia: "Bisogna punire chi incita l'odio contro gli omosessuali e chi si macchia di violenze nei loro confronti", ha tuonato auspicando l'approvazione di una legge sull'omofobia: "Nella scorsa legislatura sono state presentate diverse proposte di legge per introdurre l'aggravante di omofobia nel codice pensale e per inserire l'omofobia tra le tipologie di discriminazione sanzionate dalla legge Mancino", ha ricordato. "Auspico che il Parlamento riprenda questo lavoro - ha aggiunto Boldrini - e lo porti finalmente a compimento. Mi adopererò nell'ambito dei miei poteri, perchè questo accada". "In Italia, a differenza della maggior parte dei paesi Ue", ha continuato la presidente della Camera, "la legge non prevede l'aggravante di omofobia per chi aggredisce o minaccia le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender o per chi incita all'odio nei loro confronti sul web. E' necessario condannare con fermezza ogni forma di intolleranza e di incitamento all'odio verso le persone omosessuali", considerando il fatto che "le aggressioni e le violenze, che sono in aumento, avvengono anche perchè è tuttora diffusa una cultura machista e omofoba che riduce le donne a oggetto e gli omosessuali a macchietta e a gruppo isolato, tollerato finchè non inizia a rivendicare i propri diritti". Per Boldrini, "bisogna punire chi incita all'odio contro gli omosessuali e chi si macchia di violenze nei loro confronti. Anche su questo fronte -osserva- dobbiamo recuperare un ritardo: nella maggior parte dei paesi europei ci sono leggi che prevedono sanzioni penali per chi commette violenze omofobe e introducono il movente omofobo quale circostanza aggravante e alcuni paesi condannano la discriminazione omofoba, in modo esplicito o implicito, persino nelle loro Costituzioni".

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