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Letta taglia gli stipendi ai suoiIl doppio incarico non si paga

I ministri del governo Letta

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri prevede il divieto di cumulare lo stipendio da parlamentari con quello di ministro, vice ministro e sottosegretario

Nicoletta Orlandi Posti
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  Stop al doppio stipendio per i parlamentari che assumono incarichi di governo. E' quanto ha deciso il consiglio dei ministri con un decreto che verrà presentato al più presto alle Camere. "I membri del Parlamento, che assumono le funzioni di presidente del Consiglio dei ministri, vce ministro o sottosegretario di Stato - si legge nel testo - non possono cumulare il trattamento stipendiale con l'indennità spettante ai parlamentari o con il trattamento economico in godimento per il quale abbiano eventualmente optato in quanto dipendenti pubblici". "Il primo atto che facciamo è una riduzione dei costi della politica che riguarda noi", ha spiegato Enrico Letta nella conferenza stampa spiegando che non ritenevano sufficiente una rinuncia, serviva un intervento strutturale, che riguarda anche il futuro e l'abbiamo fatto". "Il parlamentare che svolge la funzione di ministro deve sapere che gli basta lo stipendio da parlamentare. Non ha senso un doppio stipendio. Il governo vuole dare un messaggio molto forte", ha puntualizzato Letta. Rifinanziata la Cig - Con i soldi risparmiati sarà possibile contribuire al "rifinanziamento della cassa integrazione per un altro miliardo di euro".  "Nel 2013 la Cig era finanziata per 1 miliardo di euro circa. Questi soldi sono finiti nelle settimane scorse e c'è un'esigenza fortissima che è arrivata", ha spiegato il premier, "facciamo un intervento di rifinanziamento per un altro miliardo di euro che consente di avvicinarsi al fabbisogno che immaginiamo per il 2013".  Letta ha poi illustrato l'art. 3 comma 4 del decreto che sblocca e far rispartire i contratti di solidarietà, e l'articolo 4 che sposta al 31 dicembre (invece che al 31 luglio) i contratti precari della Pubblica Amminsitrazione.  La copertura - Gli ammortizzatori sociali in deroga saranno rifinanziati: per 1 miliardo stanziati dalla legge Fornero; 250 milioni disponibili dal fondo per gli sgravi contributivi per i contratti di secondo livello per l'anno 2013 (fondi che non sarebbero stati utilizzati nel 2013 e che saranno reintegrati in un successivo momento); 288 milioni dalle risorse per il piano di azione e coesione attuando la prevista riprogrammazione dei fondi strutturali Ue 2007-2013; 246 milioni destinati alla formazione professionale; 100 dal fondo sviluppo e coesione (su bilancio per il 2016 ma non utilizzati); 100 milioni inutilizzati dall'accordo Italia-Libia; 19 dalle sanzioni Antitrust e infine 57 sbloccati per i contratti di solidarieta'. In tutto 2,060 miliardi tondi.  

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