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Roma, trombati e trombabili: la lista del piacione Alfio Marchini

Maria Beatrice Scibella e Maria Pandolfi, candidate nella lista

Udc, Fli, Pli: molti candidati di "Roma nel cuore" sono riciclati da altri partiti. Qualcuno punta sull'estetica per attirare gli elettori

Giulio Bucchi
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  di Franco Bechis I sondaggi sono quasi univoci: grandi speranze per la lista «Roma nel cuore» di Alfio Marchini non ce ne sono alle prossime elezioni comunali di Roma. Ancora ieri la davano al quarto posto fra i quattro big, lontanissima da Ignazio Marino e Gianni Alemanno che i pronostici vogliono al ballottaggio, però abbastanza vicina al Movimento 5 stelle, che sembra assai lontano dall'exploit del febbraio scorso. Sono scarsissime dunque le speranze di approdare sulla tolda di comando di Roma capitale, e per la maggiore parte dei variopinti candidati messi insieme dal rampollo della famiglia dei costruttori rossi di Roma il destino è il più classico e amaro della vita politica: quello dei trombati. Per molti Marchini's boys non sarà certo una tragedia: l'amara esperienza è stata da loro già vissuta più volte nella carriera politica, e sono espertissimi nel più rapido dei ricicli. Si ricicleranno ancora.  La squadra di "Arfio"- Nella squadretta di «Arfio», come ormai viene chiamato in molti blog il candidato sindaco della lista Roma con il cuore rosso c'è davvero di tutto: rampolli di nobili lombi come Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex ragioniere generale dello Stato, Andrea. Ed ex di ogni partito: Pd, Pdl, Udc, Fli in gran parte già trombati alle politiche o alle ragionali laziali del febbraio scorso. Per chiudere volti un più anonimi, ma rigorosamente beautiful come il loro sindaco del cuore. Uno dei campioni assoluti del primo genere è Alessandro Onorato. Pupillo di Walter Veltroni, che lo aveva conosciuto quando era vicepresidente di municipio, nel 2008 si era candidato al consiglio comunale di Roma nelle liste del Pd. E ce l'aveva pure fatta. Ma dopo nemmeno un anno da semplice consigliere, nel marzo 2009 decretò: «È venuto meno il progetto». E passò nelle fila dell'Udc a fare il capogruppo di se stesso (l'unico consigliere fatto eleggere da Pierferdinando Casini aveva in contemporanea fatto le valigie confluendo nel Pdl). Lì è restato buono un po'. Sperando di fare il gran salto nella politica. A febbraio era candidato nell'Udc alla Camera. Trombato. E se l'è presa con il povero Lorenzo Cesa. Tanto da essersi meritato le rampogne del commissario regionale dell'Udc laziale, Antonio Saccone: «Spiace che l'amico Onorato non si riconosca nelle regole democratiche del partito: il consiglio nazionale dell'Udc ha ribadito piena fiducia al suo segretario. Vorrei peraltro che Onorato avesse l'umiltà e l'onestà di riconoscere di avere avuto dal suo partito attuale grande spazio, a partire dalla sua posizione in lista alle politiche». Era il 7 marzo scorso. Un mese dopo Onorato era già in lista con Marchini. E si capiva che stava per fare un altro salto. Il mistero però è un altro: in  lista con «Arfio» c'è anche quel Saccone che poche settimane prima stava quasi per espellerlo.  Cambi di casacca - Cose che capitano in politica, dove ci si abitua alle conversioni e ai salti di sponda. Magari non così rapidi come è avvenuto per amore di Marchini. Il volto di Giovanna Marchese Bellaroto, biondissima commerciante di Roma nord, a febbraio campeggiava sui muri della capitale come numero due in lista con Giulia Bongiorno candidata alla presidenza della Regione Lazio. Non ce l'ha fatta. Riappare ora nei santini per Marchini sindaco e non ha avuto il tempo nemmeno di cambiare la foto. Il tempo o forse i soldi, perché va bene che a restare fuori ci si fa il callo, ma allora è inutile buttare risorse dalla finestra. Deve avere pensato la stessa cosa Antonfrancesco Venturini. Nel 2009 aveva messo su un comitato elettorale per le europee appoggiando con un movimento ad hoc (La mia Italia) le candidature all'europarlamento di Roberta Angelilli (Pdl) e Potito Salatto (allora Pdl, poi Fli). Nel 2010 si è lanciato verso le regionali con la lista Polverini: ci sono ancora santini e manifesti con il suo volto. Non ce l'ha fatta. Però ha conservato la foto, che evidentemente gli piaceva: e ora dà la scalata al comune di Roma a fianco di Marchini. Valerio Cianciulli al consiglio comunale di Roma era arrivato grazie a Carlo Giovanardi. Alemanno lo aveva voluto con sé nel Pdl e gli ha pure dato una delega del sindaco per il fiume Tevere. Poi nell'autunno scorso i primi screzi, ed eccolo apparire nella lista Marchini. Renata Jannuzzi, altra signora bionda, aveva provato a diventare deputata con il Pli a febbraio: impresa disperata. Ora riduce l'obiettivo e ci prova con Arfio. Come un'altra candidata, che salda le due liste unite, a cavallo fra quella degli ex e quella beautiful: Beatrice Scibetta, già  pupilla di Italo Bocchino al vertice di Generazione giovani, fondatrice di Fli e ora marchigiana convinta. Sui muri di Roma la si vede in foto versione fatina con lo slogan «Romanticamente» e lo sguardo languido. Marchini ha poi voluto irrobustire la lista beautiful alternando a grazie femminili (come quelle di Ginesia Dionizio, pasdaran della battaglia pro-eutanasia) a quelle maschili. Per questo ha fatto incetta di ex sportivi come il fu campione di nuoto Marcello Guarducci e l'olimpico di canotaggio Raffaello Lonardo.       

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