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Imu, Letta: "Non sarà il decreto dei miracoli". Brunetta: "Riforma entro agosto o cade governo"

Enrico Letta

Il premier da Varsavia invita a non farsi illusioni: "Ci prenderemo altri 100 giorni". Ma il capogruppo del Pdl lancia il suo ultimamtum da Porta a Porta

Sebastiano Solano
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Il governo guidato da Enrico Letta balla sull'Imu. Dal consiglio dei ministri di oggi dovrebbe uscire il tanto atteso decreto sulla sospensione dell'odiata tassa sulla casa, ma solo sulle prime case e non, come pure sembrava inizialmente, anche sulle imprese. Niente di risolutivo, insomma, ma solo un modo dell'esecutivo per prendere tempo, cento giorni al massimo, in modo da trovare una soluzione condivisa a quella che è stata annunciata come "una riforma strutturale" dell'Imu. Letta: "Non illudetevi" - D'altra parte è lo stesso Letta che, a margine dell'incontro a Varsavia con il suo omologo polacco Donald Tusk, ha invitato a non farsi illusioni: "Non sarà il decreto dei miracoli, ma un decreto che contiene alcune scelte che ci danno 100 giorni di tempo per potere fare delle riforme. Le riforme le faremo in questi 100 giorni, parleremo con tutti, cercheremo di dare delle risposte sulle questioni delle imprese, sui terreni agricoli, sugli strumenti di cassa integrazione. Ma ripeto, lavoreremo con i piedi per terra, non sarà il decreto dei miracoli". Insomma, piedi ben piantati per terra, in attesa della tanto agognata riforma.  Brunetta: "Hai 100 giorni di tempo" - Quasi in contemporanea, parlando a Porta a Porta, il falco del Pdl Renato Brunetta ha lanciato un avvertimento: "Entro agosto bisogna fare la riforma complessiva della tassazione degli immobili,compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta", ha dichiarato senza giri di parole. Quello dell'Imu è insomma un tema delicatissimo, su cui il Pdl ha giocato tutta la sua campagbna elettorale, scelta peraltro apprezzata dagli elettori, come dimostrano sia il risultato del voto di febbraio sia, soprattutto, la costante ascesa nei sondaggi. E' un tema, cioè, su cui il Pdl si gioca la propria credibilità davanti agli italiani, una promessa elettorale che gli azzurri intendono mantenere. A tutti i costi, anche quello di far cadere il governo.

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