M5s, un deputato: "Il Movimento ci controlla"
La confessione di un parlamentare grillino: "Ecco come procedono alla pulizia". Su Rodotà: "Potrebbe guidare il partito dei dissidenti"
Il Movimento Cinque Stelle ormai sta a metà strada tra il reality e la Stasi. L'accusa di un controllo asfissiante che è l'anticamera delle espulsioni, arriva da un deputato a Cinque Stelle che ad Europa racconta cosa significa dover fare i conti con i controlli interni al Movimento. Il deputato che vuole restare nell'anonimato punta il dito contro i due responsabili della comunicazione Nicola Biondo e Claudio Messora. "L'impressione è che ci controllino. Ogni tanto filmano le persone presenti alle riunioni. In particolare mi è stato detto che sono state accese le telecamere proprio quando si è iniziato a discutere su quell'argomento, mentre erano spente quando si trattava di discutere delle indennità". Il tranello - Insomma a quanto pare, secondo il deputato grillino c'è un piano ben definito da parte dello staff di comunicazione per stanare i dissidenti: "Tirano fuori delle questioni su cui alcune persone sono più sensibili, vuoi per principio vuoi per difesa dei valori costituzionali, per portare allo scoperto determinate persone che presentano spirito critico e trovare pretesti per cacciarle". Salvezza Rodotà - E allora cosa fare per restare grillini dentro e provare ad essere politici fuori. La soluzione la dà lo stesso deputato: "Stefano Rodotà. Rodotà, pur non essendo organico al Movimento, è una personalità autorevole. Un progetto guidato da una persona autorevole potrebbe convogliare anche molte persone del nostro gruppo parlamentare". Insomma i grillini impauriti dai controlli e da videocamere troppo invadenti vogliono sbattere la porta in faccia a Beppe e cercare nuove sponde tranquille. Se il Caronte del Pd è Epifani, il M5S ha già trovato in Rodotà l'uomo giusto per mettere da parte il leader che urla. Lo psicologo - Intanto, un gruppo di deputati a 5 stelle, ha deciso di rivolgersi a un esperto di comunicazione e di relazioni con il prossimo. Questo, per affrontare meglio le diatribe interne al movimento, che stanno causando gravi problemi di tenuta della compaginwe parlamentare pentastellata. (I.S)