Case in montagna, doppie schede, doppio lavoro e iPhone per tutti: così la Casta si gonfia le spese
I trucchi per arrotondare a fine mese i politici li hanno studiati per bene. Si denunciano scomparse di iPad e sim per averne altre gratis. Poi si prende residenza lontano dal palazzo per avere rimborsi a doppia cifra. Il tutto con i nostri soldi e nessuno controlla
di Ignazio Stagno Felicemente nella Casta. Consiglieri, deputati e senatori, si trovano di casa a palazzo. Spesso rimborsi, diaria e stipendio a due cifre non bastano per portare avnti il duro lavoro della politica. Allora bisogna inventarsi qualcosa per arrotondare a fine mese. La casta lo sa fare bene. Così i "trucchi" per gonfiare le tasche dei politici sono tanti e vengono sfruttati senza paura. La prima cosa da fare per avere qualche soldo extra in busta paga è avere una residenza molto lontana dal palazzo. Che sia la regione o Montecitorio o palazzo Madama. Il giro del mondo a spese nostre - A Ballarò si ricorda il caso di un consigliere del Veneto che vive nella sua casa in Carnia in Alto Friuli, a pochi passi dal confine con la Slovenia. La busta paga a questo punto diventa bella pesante: 13mila euro circa di rimborsi. Perr arrivare a Venezia, lo scorso anno ha percorso 42mila 617 chilometri, nemmeno avesse il giro del mondo in 80 giorni. Il trucco è semplice. Basta intestare la casa più lontana dal palazzo, ad esempio alla moglie, e giù pioggia di rimborsi. Ma nessuno verifica se chi chiede quelle somme abiti davvero in quell'immobile. Ma non finisce qui. Telefonate gratis per tutti - Scendendo giù per lo stivale c'è il caso delle doppie sim telefoniche. Il caso è scoppiato a Napoli. Tanti consiglieri comunali hanno denunciato la scomparsa della scheda telefonica dei figli, e questa risultava intestata al Comune di Napoli. Quando denunciano lo smarrimento i consiglieri chiederebbero all'operatore telefonico una doppia scheda, con lo stesso numero per usarla in macchina. Ma in realtà quella scheda doppione finisce nei cellulari di moglie, figli e parenti. Ora fermiamoci a Roma, a Montecitorio. Amanti di Steve Jobs - Anche lì i trucchetti non mancano. Alcuni parlamentari che hanno a disposizione come benefit un iPhone o un iPad ne denunciano il furto dentro la stessa aula. Con questa denuncia scatta subito la sostituzione del device e il parlamentare ha subito un iPad nuovo da affiancare a quello fintamente smarrito. Poi c'è il capolavoro finale. Doppio stipendio - Chi viene eletto in consiglio comunale, o provinciale, racconta l'ex assessore al comune di Roma, Umberto Coppi, "se è un lavoratore dipendente, pubblico o privato, non smette di prendere il suo stipendio: basta spiegare di essere impegnato con la politica. Così il compenso al datore di lavoro viene rimborsato dallo Stato". Infine c'è il caso di chi lavora già per un ente pubblico, magari per la provincia e viene eletto proprio nel consiglio provinciale. In quel caso bisogna mettersi in aspettativa. Ma ecco il trucco: basta chiedere di essere spostati in un altro ente e i rubinetti si riaprono. Nessuno controlla. Ma paghiamo sempre e solo noi.