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Grillo, Renzi e i vip su twitter, la bufala dei follower: solo il 20% (in media) sono veri
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Non fanno eccezione Di Pietro, Casini, Fini e Bersani. Lo studio divide tra utenti attivi, inattivi e fake. Il risultato non lascia spazio a dubbi...
Che la democrazia del web immaginata da Beppe Grillo facesse acqua da tutte le parti chi più e chi meno lo aveva capito. Impossibile, come pure lui vorrebbe, sottoporre a referendum on line ogni minimo provvedimento, pena la paralisi istituzionale. A ciò si aggiungono altre questioni: come verificare l'attendibilità di un voto? come impedirne la manipolazione da parte di chi è più 'organizzato'? E come fare ad evitare che una singola persona voti due volte? E così via. I numeri gonfiati di Grillo - Ma il pesce puzza dalla testa. Il vanto di Grillo è quello di riuscire a coinvolgere una percentuale elevatissima di utenti nelle sue discussioni e spiattella ad ogni piè sospinto i numeri del suo sito, dei suoi fan su facebook e dei suoi follower su twitter. Ma sono numeri reali? Il dubbio c'è. E la riposta, almeno per quanto riguarda twitter, pure: no, sono numeri gonfiati, gonfiatissimi. Uno studio pubblicato stamattina, martedì 14 maggio, sul sito dell'Unità lo dimostra. Sul popolare sito di microblogging Beppe Grillo è seguito da 1 milione e 222mila follower. Sono tanti, tantissimi, il comico genovese è in assoluto il leader politico più seguito. Secondo questa ricerca, però, i numeri 'reali' sono totalmente diversi ossia 171mila circa, ovvero il 14% dei totali. Dal numero totale, infatti, un buon 53% sono dei 'fake', mentre il restante 33% risulta inattivo. E degli altri leader... - Sia chiaro: Grillo non è l'unico a 'gonfiare' i numeri. La prassi è assolutamente bipartisan. Dei 168mila follower di Antonio Di Pietro, ad esempio, quelli veramente attivi sono poco meno di 27mila, mentre il 47% del totale sono dei 'fake'. Matteo Renzi, dal canto suo, si posiziona al quarto posto tra i leader più seguiti ma il 47% dei suoi follower risultano dei fake e il 33% inattivi. Non fa eccezione il Pdl: su circa 53mila follower dichiarati, glin utenti veramente attivi rappresentano circa il 20%. Lo stesso discorso si può fare per Gianfranco Fini, Luigi De Magistris, Nichi Vendola e Pierferdinando Casini, seguiti mediamente dal 20% dei follower dichiarati. Insomma, guai a misurare il consenso con i follower, sarebbe un pessimo indicatore, per non parlare delle manipolazioni a cui tali dati si prestano. Ancora convinti della democrazia del web come panacea di tutti i mali?
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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