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Maroni cala la scure sulla Lega: espulsi 14 ribelli di Pontida

La Lega 2.0 caccia i contestatori dell'ultimo raduno padano. Tra loro anche l'ex deputata veneta Laura Goisis

Matteo Legnani
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Con l'abdicazione (forzata) di Umberto Bossi e il passaggio del testimone a Roberto Maroni, la Lega sarà pur diventata 2.0. Ma i metodi restano quelli della 1.0. Come un tempo la scure del Senatùr si abbatteva sui "ribelli" e dugli indisciplinati, allo stesso modo quella di Maroni non lascia scampo a chi non segue la linea del Capo. Oggi, il comitato disciplina e garanzia del Carroccio ha esaminato 36 richieste di espulsione accogliendone 14 in relazione ai fatti (proteste, contestazioni) avvenuti in occasione del raduno padano di Pontida dello scorso 7 aprile. I restanti 22 provvedimenti sono stati convertiti in sospensione. Gli espulsi sono 4 esponenti lombardi e 10 veneti, tra cui l'ex deputata Paola Goisis. Tra gli espulsi anche Giovanni Furlanetto, uno dei tre consiglieri regionali saliti sul palco di Pontida con lo striscione 'Congresso veneto' in polemica con Flavio Tosi, durante l'intervento del governatore Luca Zaia. I quattro lombardi che il comitato ha messo fuori dal movimento sarebbero invece gli ex parlamentari Giovanni Torri e Marco Desiderati (membro eletto del consiglio federale), Flavio Tremolada, ex assessore comunale a Lesmo (Monza e Brianza) e Marco Brigliadori, fratello dell'attrice Eleonora, militante semplice

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