Un flop l'assemblea del Pd:solo 510 delegati su 1000Epifani segretario di nessuno
Quattro gatti al raduno dei democratici che eleggerà segretario l'ex leader della Cgil. Assise blindata, restano fuori gli OccupyPd
Quattro gatti. Tanti sono gli iscritti che hanno partecipato all'assemblea nazionale del Pd alla Fiera di Roma. Marina Sereni, vicepresidente dell'assise dà l'annuncio che i presenti sono 511 rispetto ai 1.000 che fanno parte foralmente di questo organismo. Quindi, l'Assemblea che eleggera' Guglielmo Epifani e' valida per una manciata di presenze: per la precisione, 10 in piu' rispetto al numero legale di 501. Insomma un pugno di delegati salva il Pd da una figuraccia colossale. La Sereni ha anche dovuto tenere a bada i pochi arrivati che volevano già scappare via: "Chiederei a chi può di non prenotare aerei sul presto oggi". L'Assemblea, che è iniziata questa mattina, arriva in una fase travagliata del partito. Tutti contro tutti. Oggi l'assemblea dovrà eleggere il traghettatore, il nuovo segretario che dovrà guidare il partino fino al nuovo congresso che è previsto, probabilmente, per questa estate. Il nome sul tavolo, l'unico è quello di Guglielmo Epifani. Fuori i contestatori - L'assemblea è blindata. Il servizio d'ordine che presidia la Fiera di Roma ha tenuto fuori gli esponenti di Occupy Pd. Dopo una breve contestazione, i democratici hanno aperto le porte per una piccola delegazione dei dissidenti. Intanto i ragazzi di Occupy Pd indossano una t-shirt bianca con una scritta: "Siamo più di 101". La maglietta sintetizza il liet motiv della base democratica che accusa il Pd di aver prestato il fianco alla rinascita di Berlusconi includendolo nel nuovo governo Letta. La maglietta, venduta al costo di due euro, la stessa cifra che pagarono gli elettori delle primarie, è stata acquistata anche dal sindaco di Bari Michele Emiliano che già accusa: "Hanno parlato tutti ma nessuno fa il nome di Epifani. Siamo a lutto per il traghettatore Caronte". L'addio di Bersani - Epifani nel pomeriggio dovrebbe essere eletto segretario con un voto a scrutinio segreto. Il suo nome ha convinto anche i "giovani turchi". "Lo voteremo", ha fatto sapere Matteo Orfini. Durante i lavori è intervenuto anche il segretario uscente Pier Luigi Bersani. "Farò la mia parte nel Pd, siamo l'unica speranza per il Paese un grande partito riformista. Se è vero questo dobbiamo riflettere più a fondo. Siamo adeguati? Siamo all'altezza, dobbiamo riflettere sulla missione nazionale del partito, se vogliamo essere un soggetto politico o semplicemente uno spazio politico", ha spiegato Bersani. Renzi, il militante - Intanto Matteo Renzi, il vero segretario in pectore del Pd. nel dopo Epifani, detta la linea: "Il traghettatore ci aiuterà se la barca sarà in condizione di reggere. Barca naturalmente è la barca. Non mi riferivo a Fabrizio. Il governo è guidato da uno di noi, è un governo che ci tocca; ma o lo subiamo o lo sosteniamo con le nostre idee. Se lo subiamo regaliamo un altro calcio di rigore a Berlusconi". E poi conclude: "Se il Pd riscopre l'autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all'Anci ma da militante, da iscritto darò una mano". (I.S)