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Indiscrezione Pd: Epifani reggente fino al congresso di ottobre

Sabato assemblea democratica a Roma, ma i big del partito, da Bersani a Franceschini, avrebbero scelto l'ex segretario Cgil

Giulio Bucchi
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di Sebastiano SolanoC'è il nome del nuovo segretario del Partito democratico: sarà Guglielmo Epifani. Salvo imboscate (Marini e Prodi ne sanno qualcosa), l'assemblea del Pd di domani, sabato 11 maggio, dovrebbe indicare l'ex segretario della Cgil come reggente in attesa del congresso di partito la cui data è ancora da fissare ma che con ogni probabilità verrà convocato dopo l'estate, per ottobre. Intorno al nome di Epifani ci sarebbe l'ok dei big, dal dimissionario Pierluigi Bersani al premier Enrico Letta, fino al capocordata degli ex Margherita Dario Franceschini. Epifani, 63 anni compiuti da un mese, è stato il predecessore di Susanna Camusso alla guida del sindacato rosso dal 2002 al 2010 e alle elezioni politiche dello scorso febbraio è diventato deputato eletto come capolista della lista Pd nella circoscrizione Campania I. Gli altri concorrenti - Con Matteo Renzi che si è chiamato fuori e il dalemiano Gianni Cupierlo fatto fuori dai veti incrociati, i nomi in campo fino a stamttina erano quelli di Piero Fassino, Vannino Chiti e Anna Finocchiaro, le cui quotazioni sono calate bruscamente dopo che è stata beccata ancora una volta a fare la spesa con la scorta. Ci sarebbe pure Pippo Civati, che alla fine potrebbe far saltare il tavolo e candidarsi alla segreteria. La soluzione Roberto Speranza è stato invece accantonata: a causa della sua stretta fede bersaniana e alla poca esperienza, è infatti mal visto da Massimo D'Alema e Walter Veltroni. Epifani, insomma, avrebbe sparigliato tutti e domani dovrebbe essere eletto alla segreteria del Pd. Occhio a D'Alema  - Sul suo nome, però, pesa come una mannaia il veto di Massimo D'Alema: troppo bersaniano per i suoi gusti e con Bersani, D'Alema, ha ancora i conti in sospeso. L'ala filo-grillina del Pd (Pippo Civati, Michele Emiliano, Laura Puppato e alcuni prodiani), al momento, chiede solo che si fissi subito una data per il Congressso e, soprattutto, che chiunque venga eletto non si candidi al Congresso di ottobre. Dichiara Civati: "La scelta di Guglielmo Epifani, come segretario di garanzia del Pd, mi sembra in totale continuità con il gruppo dirigente precedente. La cosa che non ho capito è se Epifani si candida a fare l'arbitro o se è una figura che intende candidarsi al prossimo congresso. L'altra volta fu Dario Franceschini che prima promise di non candidarsi e poi lo fece, ma non gli portò fortuna".  Renzi e Civati pronti alle barricate - Un avvertimento in piena regola, un monito a non tirare troppo la corda, anche perché a sinistra domani ci sarà un'altro importante evento, ovvero la manifesatzione di Sel. Ad essa guardano sia la fazione 'civatiana', sia Fabrizio Barca e sia, soprattutto, la rumorosissima base di OccupyPd, già pronta a salire sulle barricate. Insomma, se pure nella riunione di stasera i vertici del Pd dovessero arrivare a ratificare la candidatura di Epifani, sabato potrebbe succedere di tutto. Ma non è tutto. Ipotizzando che Epifani domani venga eletto alla segreteria, sarebbe un soluzione tampone che non metterà però il premier Letta al riparo dalle imboscate. Il silenzio di Renzi è infatti momentaneo: nel caso le cariche di segretario e candidato premier non verranno sdoppiate, il Sindaco di Firenze aprirà il fuoco sul governo Letta. Allo stesso modo, se alla frangia filo-grillina non verrà garantita una data certa e vicina per il nuovo Congresso, il loro addio sarebbe automatico.

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