Commissioni, è guerra: no del Pd a Nitto Palma, il Pdl annuncia vendetta
Il Pd sta giocando col fuoco. Continua ad usare le istituzioni per i suoi interessi di partito. Prima i due mesi impiegati da Pierluigi Bersani nel scellerato tentativo di ottenere la fiducia dal M5s. Poi la corsa al Quirinale usata per regolare i conti all'interno del partito. Quindi, da quando è nato il governo Letta, colpi bassi a ripetizione. Il siluramento di Michaela Biancofiore, appena nominata, al ministero della Pari Opportunità, Laura Boldrini e Cecile Kyenge che mettono in cima all'egenda delle priorità un tema altamente controverso come la legge sulla cittadinanza e, infine e soprattutto, le prese di distanze di vari esponenti del Pd sull'abolizone dell'Imu, unica condizione posta dal Pdl alla nascita del governo Letta. Lo smacco al Cav - Oggi, durante il voto per la presidenza della commissione Giustizia al Senato, l'ultimo affondo: col solito giochino della scheda bianca, i senatori del Pd hanno infatti affossato l'elezione di Francesco Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia. Non una, ma ben due volte. Uno smacco in piena regola, preludio a decisioni di forte carattere poitico da parte del Pdl. Lo spiega bene Renato Schifani, uscito dall'aula furioso: "Il no a Francesco Nitto Palma presidente della commissione Giustizia - ha chiosato il presidente dei senatori Pdl Renato Schifani - è un fatto politico, una cosa organizzata, non un caso di franchi tiratori. Ognuno ora dovrebbe assumersi le sue responsabilità". Altrettanto infuocato il commento di Nitto Palma: "È un problema di vertici di partito, non mio, c'era un accordo e non è stato rispettato, non ha dato i suoi frutti" Le schede bianche sono state 12 su 26, quanti i componenti del Pd in Commissione. Una decisione di partito, di tutto il partito. Scelta civica - Dopo la bagarre sul nome di Nitto Palma, i montiani hanno spiegato che "se domani il Pd non garantisce che lo voterà, allora non lo voterà nemmeno Scelta Civica". Così all'agenzia di stampa Agi il membro della Commissione Giustizia e vice capogruppo vicario di Scelta Civica al Senato, Gianluca Susta. I due componenti montiani della Commissione, Andrea Oliviero e Gianluca Susta, hanno infatti votato per l'ex Guardasigilli, ma non hanno nascosto il loro disappunto al termine della votazione per i voti del Pd che sono mancati. Fonti di Scelta Civica hanno poi fatto rilevare che "ogni qual volta Pd e Pdl fanno un accordo senza coinvolgerci, finisce che l'accordo non viene rispettato, dagli uni o dagli altri".