Monti frega ancora Luchino:gli lascia solo un vice-ministro
Mario acchiappa-tutto nella formazione della squadra del governo Letta: delle 12 poltrone andate a Scelta civica, una sola è finita ai montezemoliani di Italia Futura
di Sebastiano Solano Clima infuocato all'interno di Scelta Civica. A dare in escandescenza è la componente che fa riferimento ad Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, che lamenta il trattamento ricevuto da Mario Monti nella scelta degli uomini cui affidare gli incarichi di governo. Già nella scelta dei ministri, il Professore aveva snobbato Italia Futura, nominando il ciellino Mario Mauro alla Difesa, il suo fedelissimo Enzo Moavero agli Affari europei e lasciando all'Udc di Pierferdinando Casini la casella della Pubblica amministrazione, affidata a Gianpiero D'Alia. Smacco bis - Il copione si è ripetuto nella partita per i sottosegretari: l'unico montezemoliano scelto è stato Carlo Calenda, a cui è andato il vice ministero allo Sviluppo economico. Ma ciò non è bastato a placare il malcontento che all'interno di Italia Futura serpeggia dal giorno successivo alle elezioni. L'associazione di Montezemolo, infatti, durante la campagna elettorale ha messo a disposizione di Monti la propria macchina organizzativa, che per un politico come Monti privo di partito radicato territorialmente non è poco. Ovvio, quindi, che i montezemoliani si aspettavano di essere adeguatamente rciompensati. Montiani a Palazzo - Così invece non è stato. Loden Monti ha proseguito per la sua strada, e anche stavolta ha piazzato tutti i suoi uomini nelle caselle del sottogoverno lasciando a bocca asciutta Italia Futura: a Ilaria Borletti Buitoni, fedelissima del Professore, è andato il sottosegretariato ai Beni e alle attività culturali, mentre l'altro montiano doc, Filippo Patroni Griffi è stato nominato segretario del Consiglio dei ministri. Il sottosegretario all'Istruzione Gianluca Galletti e Mario Giro, a cui dovrebbe andare la delega della Cooperazione internazionale del ministero degli Esteri, fanno invece riferimento all'area cattolica di Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant'Egidio) e Andrea Olivero (per anni a capo delle Acli).