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Rabbia Pd, nessun piemontese nel governo: Morgando si dimette da segretario

Gianfranco Morando

Morgando, segretario regionale dei "dem", lascia e attacca Letta: "Siamo stati ignorati, è gravissimo"

Ignazio Stagno
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"Savoia o morte", si diceva un tempo. Ora il grido è "governo o morte". Almeno per il Pd piemontese. La squadra di ministri e quella dei sottosegretari scelti dal premier Enrico Letta non è proprio andata giù ai democratici del Piemonte. Il torto più grave di Letta? Non aver messo un solo piemontese nella squadra di governo. Così a Torino scoppia la bufera e il segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando si è dimesso. "Un atto di insipienza politica gravissimo, oltreche' un oltraggio alla nostra dignita' ed al nostro impegno di questi anni". Una furia incontenibile quella di Morgano che rivendica tutta la sua rabbia a difesa del Pd piemontese. Rabbia democratica -  "Ieri sera, poco prima della riunione del Consiglio dei Ministri per la nomina dei sottosegretari, – scrive Morgando – ho saputo che nell'elenco dei nomi proposto dal Pd non c'era nessun piemontese. La notizia e' stata confermata dalle decisioni ufficiali. Sono senza parole. Viene penalizzata in modo indegno l'unica grande regione del nord in cui il Pd ha conquistato il premio di maggioranza al Senato, e che ha contribuito con 34 eletti alla composizione della nostra rappresentanza parlamentare”. Ed ancora: ” si impedisce al Pd del Piemonte di dare il suo contributo, nell'azione di governo, alla soluzione dei problemi drammatici della nostra Regione. Con con dispiacere ma con determinazione ho rassegnato le dimissioni dalla segreteria regionale”. Insomma ormai nel Pd è bagarre quasi comica. Pure gli interssi di quartiere rischiano di far esplodere il partito. La pace democratica è ancora lontanissima. Non basterà mangiare una fetta di torta Savoia per rendere dolce il gusto del veleno. (I.S.)

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