Cuperlo, l'uomo nuovo del Pd: lui il prossimo segretario?
Ex segretario Fgci, vicino a D'Alema, ha il sostegno dell'ala più radicale del partito. Ed è uscito allo scoperto
di Sebastiano Solano La sinistra del Pd è pronta a riprendersi il partito. Uscita con le ossa rotte dalla corsa per il Quirinale e completamente affondata in quella per Palazzo Chigi, gli occhi dei giovani turchi e dei dalemiani sono puntati all'Assamblea nazionale del Pd del 4 maggio. In quella sede, e in quella data, verrà eletto il prossimo segretario del Pd. Un reggente? Un segretario in piena attività? L'ipotesi più probabile è la seconda. E il nome nuovo delle ultime ore per la guida del Pd è quello di Gianni Cupero, di stretto rito dalemiano. Il diretto interessato, fino a qualche giorno fa, smentiva in modo categorico la sua candidatura. Semmai poteva prendere in considerazione la reggenza. Ma ora è uscito allo scoperto. Un comuista alla segreteria? - Ma chi è Cuperlo? E' uno degli ultimi dirigenti usciti dalla vecchia scuola comunista: classe '61, è stato dirigetne della Fgci, è un dalemiano di ferro e ha una certa idea di partito, simile, per tanti versi, a quella di Pierluigi Bersani. E sono proprio i bersaniani a puntare su di lui per la segreteria, in modo da bilanciare il crescente potere degli ex-popolari nel governo. Lettiani, franceschiniani e renziani, non sarebbero poi tanto ostili, a patto che prometta di non ricandidarsi al Congresso di ottobre. Ma su questo punto Cuperlo ha le idee chiare. Incarico pieno - Pur dicendosi convinto che "il segretario deve essere scelto dagli iscritti e il premier dagli elettori nella primarie", di condurre la nave fino ad ottobre per poi lasciare ad altri il timone non ci pensa nemmeno: "C'è il precedente Franceschini", obietta. Anche lui, quando venne eletto l'assemblea nazionale, promise di non ricandidarsi e poi invece fece le primarie contro Bersani...". Al Pd, spiegano in molti, serve un segretario con pieni poteri in grado di parlare con i dirigenti locali e con la base, sempre più in fermento per una scelta, quella del governo con il Pd, che gli attivisti faticano a digerire. Un boomerang per Letta - Ai democratici, quindi, serve un segretario che ricompatti il partito in frantumi. Ma la mossa-Cuperlo potrebbe rivelarsi un boomerang per il governo di Enrico Letta. Un partito sbilanciato a sinistra, pronto a dare battaglia, ostacolerebbe, giorno dopo giorno, provvedimento dopo provvedimento, il già difficile percorso delle riforme inaugurato da Pd e Pdl. Per quanto riguarda Matteo Renzi, se la regola statuaria che individua nel segretario il candidato alla premiership non verrà modificata, potrebbe dire addio per sempre alle possibilità di candidatura a Palazzo Chigi. Almeno sotto le bandiere del Pd.