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Sottosegretari, tutti i nomi in lizzaCarfagna in pole come vice-Boldrinima ci sono anche Biancofiore e Ravetto...

Entro la fine della settimana saranno nominati i viceminstro e i presidenti delle commissioni: i big ci sperano ancora

Lucia Esposito
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Mentre il Senato discute il programma di Letta, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha detto che entro domenica si nomineranno i segretari.  Il primo nodo da sciogliere è quello del profilo. E' possibile che il premier Enrico Letta, insieme con i partiti, valuti opportuno mantenere il criterio seguito per la nomina dei ministri, vale a dire niente ex. Ma certo sarebbe un pò più complicato, visti i tanti esclusi eccellenti.   Per questo c'è grande fibrillazione tra i parlamentari e già sono iniziate, quantomeno nel Pd, le riunioni delle varie correnti per predisporre le candidature.    Presidenti delle commissioni e viceminsitri - In ballo non ci sono solo i posti di sottogoverno ma anche le presidenze delle commissioni parlamentari, dove già si danno per probabili Francesco Boccia alla Bilancio e Donatella Ferranti alla Giustizia. Dunque il risiko si presenta piuttosto complesso, anche se ogni ministero avrà dai 2 ai 4 posti da assegnare. Non è stata dimenticata l'esperienza del governo Monti, quando la ristrettissima platea di sottosegretari ha spesso complicato i lavori delle commissioni parlamentari.   I nomi dei papabili già circolano. Nel Pd si dà per certo un posto da viceministro, in un dicastero economico, per Stefano Fassina, escluso all'ultimo dalla rosa dei ministri. In lizza per l'Economia anche Giovanni Legnini, che in Senato alla scorsa legislatura era stato apprezzato per il suo lavoro su molti provvedimenti economici.   Al Lavoro si fanno i nomi di Cesare Damiano, Alessia Mosca, Marianna Madia o lo stesso Fassina. Allo Sviluppo economico, potrebbe andare Paola de Micheli.  All'Interno in lizza ci sarebbero Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd e il lettiano Francesco Sanna. Mentre agli Esteri Lapo Pistelli potrebbe ambire al posto di viceministro.  Particolarmente delicati per i rapporti con il Pdl sono i due dicasteri della Giustizia e delle Infrastrutture e telecomunicazioni. Qui potrebbero essere ripescate i saggi esclusi dal governo, per esempio Filippo Bubbico.   In area renziana, all'Ambiente potrebbe andare Ermete Realacci mentre all'Agricoltura Francesco Carbone.   Cruciale sarà poi il ruolo dei sottosegretari chiamati a seguire il cammino delle riforme: si fanno i nomi di Pino Pisicchio e Gianclaudio Bressa, sempre che quest'ultimo non vada a presiedere la commissione Affari costituzionali della Camera se in Senato non dovesse essere nominata per la prima commissione Anna Finocchiaro.   Ai rapporti con il Parlamento, con Franceschini, sarebbe gradita da molti la conferma di Giampaolo D'Andrea.    Tensione Pdl A scalpitare nel centrodesta  sono soprattutto i cosiddetti falchi, che non solo sono stati silenziati direttamente dal Cavaliere in virtù della necessità che il governo nascesse, ma si sono visti scavalcare dalle colombe. O, peggio, a loro dire sono stati premiati quanti nella concitata ultima fase del governo Monti aveva anche tentato di fare il salto sulla barca dei montiani mettendo in discussione la leadership stessa dell'ex premier.   Dunque, per il Cavaliere non sarà un compito facile presentare la rosa dei papabili. Innanzitutto c'è la casella della vicepresidenza delle Camera da assegnare, dopo che Maurizio Lupi è passato al governo. In pole ci sarebbe Mara Carfagna, ma fonti pidielline riferiscono che il ruolo piacerebbe anche a Laura Ravetto, a secco di nomine dopo la bocciatura a segretario d'aula.   Per la successione a Lupi circola anche il nome di Daniela Santanchè, ma i maliziosi nel Pdl insinuano il dubbio che la pasionaria possa non ottenere tutti i voti necessari. Per lei, quindi, potrebbe aprirsi la strada per un sottosegretariato, sempre che non venga bissata la regola per cui al governo non vada nessun ex.   Aspira a un riconoscimento anche Michaela Biancofiore. Tra i nomi che circolano quello di Luigi Casero, già sottosegretario all'Economia. Secondo fonti pidielline anche Gianfranco Polillo si sarebbe fatto avanti. E ancora, è la voce che gira, Francesco Nitto Palma, Deborah Bergamini e Fabrizio Cicchitto non disdegnerebbe un ruolo di primo piano, e potrebbe avere un posto alla giustizia anche l'ex capogruppo in commissione Giustizia Enrico Costa. Non è da escludere che fra giovedì e venerdì venga convocato un Consiglio dei ministri per la nomina dei sottosegretari.

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