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Il Cav mette in guardia Letta"Il pericolo Pd-grillini incombe ancora"

Silvio Berlusconi ed Enrico Letta

Ribadendo la fiducia del Pdl al nuovo governo il Cav vede in agguato i dissidenti democratici. La Lega verso il "sì"

Nicoletta Orlandi Posti
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Silvio Berlusconi questa mattina, durante l'intervista di Maurizio Belpietro nel corso della Telefonata, si era detto ottimista circa la fiducia che il neogoverno Letta si appresta a chiedere alle Camere. Ma nel corso della riunione del gruppo Pdl alla Camera riflette con i compagni di partito ha riflettuto su eventuali défaillance che potrebbero venire proprio dalle fila dei democratici. "Siamo stati a un passo dal disastro, con la candidatura di Prodi al Quirinale. Il pericolo 'Pd-grillini' però incombe ancora", ha detto il Cavaliere ai suoi. "Sta a noi ora", ha continuato, "comportarci in modo adeguato, per allontanare la voglia che il Pd potrebbe avere di tornare alla vecchia prospettiva, cioè di cercare i voti e le convergenze con i grillini". Quanto agli eletti del Movimento Cinque Stelle, Berlusconi è stato categorico: "I grillini sono inidonei a stare al governo". Ribadendo la fiducia del Pdl al premier Enrico Letta, il Cavaliere tornerà in Aula a battere sulla questione Imu indicando tra le priorità anche il problema del deprezzamento degli immobili a seguito dell'imposta, dicendo di attendersi dal neo presidente del Consiglio risposte chiare sul dramma che stanno vivendo le famiglie.  La Lega verso il "sì" - Sembra orientato a un voto positivo anche la Lega. "Se Letta nel suo intervento dirà alcune cose che ci stanno molto a cuore, non escludo che ci sarà un atteggiamento che non sarà voto contrario", ha detto Roberto Maroni, intervenendo a un incontro alla Camera di Commercio di Monza.   "Non votare contro vuol dire dare un'apertura di credito al governo", ha poi risposto il segretario federale della Lega Nord a chi gli chiedeva se l'idea potrebbe essere quella di un'uscita dall'Aula dei parlamentari del Carroccio durante il voto di fiducia. Maroni rivela inoltre che gli era stato offerto di entrare nel governo con un ministro, ma lui ha detto di no". "Nelle trattative per le preliminarie", ha rivelato il segretario del Carroccio, "c'era la disponibilità, se la Lega avesse deciso di partecipare alla maggioranza". 

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