L'onorevole M5S contro la Casta: "E' la strategia della tensione" Da Pd e Pdl accuse ai 5 Stelle
Sparatoria a Palazzo Chigi, i grillini condannano il gesto. Centrodestra e centrosinistra uniti: "Ora bisogna abbassare i toni"
"A nome di tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle esprimiamo la nostra ferma condanna per il folle gesto di violenza perpetrato poco fa davanti a Palazzo Chigi ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e civile ai tre Carabinieri in servizio ed al passante feriti. La democrazia non accetta violenza". Le parole di Vito Crimi e Roberta Lombardi, capigruppo del M5S a Senato e Camera, arrivano circa un'ora dopo la sparatoria avvenuta davanti a Palazzo Chigi, con due carabinieri rimasti feriti per mano di un uomo, Luigi Preiti, un 49enne italiano che le prime informazioni definiscono "squilibrato". E il commento di Crimi e Lombardi è significativo, visto che a botta calda molti politici puntano il dito sul "clima d'odio" contro governo e politica fomentato dalle proteste di Beppe Grillo. Il richiamo ad "abbassare i toni" è praticamente unanime, ma qualcuno tra gli stessi senatori grillini non rinuncia a lanciare accuse. Su Facebook, il deputato Cristian Veg Iannuzzi non esita a citare Wikipedia per tirare in ballo la strategia della tensione: "E' una tattica che mira a dividere, manipolare e controllare la pubblica opinione usando paura, propaganda, disinformazione, guerra psicologica, agenti provocatori ed azioni terroristiche di tipo false flag". Il messaggio è chiaro: diffondere paura per colpire l'avversario scomodo, in questo caso il M5S. Il Pdl: "Tardi per deprecare" - "Un fatto inquietante", l'ha definito il neoministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Ma è dal Pdl che arrivano, in controluce, le accuse più dure ai 5 Stelle. "Qualcuno spara. Troppo presto per capire. Troppo tardi per deprecare clima di follia e violenza. La pazzia non sarebbe una giustificazione", sintetizza il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. "Quando per mesi e mesi si inveisce contro il Palazzo, poi qualche pazzo esce fuori", sottolinea il sindaco di Roma Gianni Alemanno. "Nessuno vuole criminalizzare i deputati e gli attivisti del Movimento 5 Stelle - afferma il vicepresidente dei senatori Pdl Giuseppe Esposito - ma i toni violenti e offensivi che da anni usa Beppe Grillo, ancor più negli ultimi tempi, per rivolgersi alle Istituzioni potevano far presagire che una testa calda potesse compiere un atto atroce come quello avvenuto questa mattina. Sia anche aspro lo scontro politico ma, responsabilmente, un attivista politico non dovrebbe mai oltrepassare certi limiti creando un clima d'odio insopportabile". Il Pd: "Abbassare i toni" - Anche dal Pd arrivano commenti preoccupati: "Con la sparatoria di pochi minuti fa di fronte a Palazzo Chigi, in contemporanea con il giuramento del nuovo governo, siamo di fronte ad un atto gravissimo e preoccupante. Tutte le forze politiche, a prescindere dalla legittime contrapposizioni, devono insieme adoperarsi per abbassare i livelli di tensione che la crisi economica, sociale e istituzionale ha già alimentato", spiega il democratico Emanuele Fiano. "Non sappiamo cosa sia passato nella testa di quel folle, ma una cosa è certa: è un preciso dovere di tutti, oggi più che mai, contribuire a creare un clima più disteso nel Paese", chiosa Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc. "Non vogliamo commentare su un certo clima e su un certo linguaggio che da qualche parte continua ad essere brandito, tuttavia sarebbe utile che tutti,anche coloro i quali hanno fatto dell'invettiva uno strumento politico, meditassero seriamente", è il parere di Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto a Montecitorio ed esponente del Centro Democratico. Veltroni e Rotondi fuori dal coro - Ma c'è anche chi non punta il dito sui grillini e anzi difende il legittimo dibattito politico, anche se accesissimo. Gianfranco Rotondi (Pdl, ex ministro dei rapporti col Parlamento) scrive su Twitter: "Solidarietà al Movimento 5 Stelle per gli stupidi che hanno usato la tragedia di stamane per associare un movimento politico pacifico alla violenza". E il democratico Walter Veltroni è sulla stessa linea: "Chiamara in causa, per il clima, l'M5S è un errore grave e una strumentalizzazione".