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Ministero Economia, Berlusconi vuole Brunetta

Renato Brunetta

Il capogruppo ha scritto il programma economico del Pdl e ha pensato al rimborso dell'Imu: sarebbe una garanzia, pronto a battersi nel caso in cui gli accordi non venissero rispettati

Sebastiano Solano
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Il più importante dei nodi da sciogliere per far partire il governo Letta è quello del ministro dell'Economia. Silvio Berlusconi qualche rassicurazione sul programma economico del prossimo esecutivo l'ha avuta, ma non basta. Per questo motivo come successore di Vittorio Grilli vuole uno dei suoi, un nome "pesante" e in grado di far rispettare al Pd gli impegni presi. In particolar modo sull'Imu: sulla sua abrogazione e, possibilmente, sulla restituzione della gabella.  Brunetta ancora in lizza - Il profilo del "nome pesante" che il Cav vorrebbe a via XX Settembre coincide perfettamente con quello di Renato Brunetta, uno dei falchi azzurri, che con Enrico Letta alterna bastone e carota (qualche dichiarazione conciliante, altre invece in cui spiega che tutti i ministeri, in questo governo, dovrebbero spettare al Pdl). Dopo il veto posto dal Cavaliere sul dg di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, rimangono in lizza per la poltrona di ministro dell'Economia Giuliano Amato (su tutti), Ignazio Visco (possibile sorpresa) e altre pedine. L'idea del Pdl, se il Pd non volesse cedere a Brunetta, è quella di spacchettare il ministero in due-tre parti, così da affidarne una al capogruppo del Pdl (magari il ministero dello Sviluppo Economico). Il Cav ha una grande considerazione di Brunetta: per anni è stato l'anti-Tremonti, nonché estensore del programma economico di via dell'Umiltà. Di Brunetta, inoltre, l'idea che l'ex premier considera più di tutte le altre geniale: quella della restituzione dell'Imu.

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