Pd, Epifani si candida alla segreteria
Di Sebastiano Solano Nonostante faccia buon viso a cattivo gioco, con la nascita di un governo guidato da Enrico Letta il Sindaco di Firenze Matteo Renzi rischia di uscire fuori dai giochi definitivamente. Quella che vedrà la luce sarà molto probabilmente una legislatura costituente, con buona pace di chi invoca un governo di scopo, balneare o semi-balneare: se davvero Pd e Pdl, come sollecitato con decisione dal Capo dello stato, riusciranno a trovare ad un accordo sulle riforme istituzionali, allora l'esecutivo avrà una durata di almeno due anni. La doppia lettura alle camere di una proposta di tal tipo richiede infatti non meno di 24 mesi. Cosa farà Renzi nel frattempo? La sfida di Renzi - Potrebbe aspettare, ma già nei primi mesi del 2014 ci saranno le elezioni per il sindaco di Firenze ed è difficile che non si ricandidi. Altrettanto difficile che, se si candidasse, lasci a metà mandato. L'unica carta che gli resta è quella di candidarsi alla segreteria del Pd, il cui congresso si celebrerà non prima di ottobre. Chi guiderà il Pd fino ad allora? Alcuni, tra cui i renziani, propongono una reggenza temporanea, che però sarebbe una soluzione di compromesso e debole nella guida: l'ultima cosa di cui un Pd in frantumi ha bisogno. L'insidia Epifani - Ma la soluzione potrebbe essere un'altra, ossia quella che ha portato all'elezione di Dario Franceschini dopo le dimissioni di Walter Veltroni nel 2009: far eleggere il successore di Bersani dall'Assemblea Nazionale che si terrà il prossimo 4 maggio, anziché dal Congresso. Il pressing dei renziani sul rottamatore è a dir poco forsennato, anche perché si prospetta all'orizzonte la candidatura alla segreteria di un pezzo da 90 dell'ala sinistra del Pd e fedelissimo di Pierluigi Bersani: l'ex-segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Una prospettiva seria e concreta che sta creando panico e scompiglio tra i dirigenti del partito, da Massimo D'Alema a Walter Veltroni, da Matteo Orfini a Dario Franceschini, fino allo stesso Enrico Letta, tutti pronti a tirare la volata a Renzi e a consegnargli il partito, pur di evitare che alla guida ci finisca un bersaniano di ferro come Epifani. Tutti, ma proprio tutti, uniti. Persino D'Alema, che pure si è scontrato fortemente con il rottamatore durante al campagna per le Primarie, sarebbe propenso ad sotterrare i vecchi rancori. Renzi rischia la rottamazione - Renzi al momento è però titubante. Vorrebbe una reggenza temporanea del Pd fino al Congresso di ottobre affidata rappresentativa delle diverse anime del partito, così da analizzare al meglio le prospettive di durata del governo di Letta. Se poi questo si confermasse un esecutivo di legisaltura, allora, e solo allora, si lanciarebbe alla conquista del partito. Ma potrebbe essere troppo tardi. Poichè se anche il segretario non venisse eletto dall'Assemblea Nazionale ed Epifani venisse chiamato a reggere il Pd, e se questi dovesse riuscire a ricompattare il partito, allora al congresso di ottobre Renzi avrebbe davanti uno sfidante di tutto rispetto. E con il governo Letta destinato a durare cinque anni, il Sindaco rottamatore verrebbe rottamato. Definitivamente.